Reggio Emilia, affetto da Sma. Ora Cristian è un po’ meno solo

Gara di solidarietà sul web per il 20enne

Reggio Emilia: Cristian, affetto da Sma (Foto Artioli)

Reggio Emilia: Cristian, affetto da Sma (Foto Artioli)

Reggio Emilia, 27 dicembre 2019 - Oltre 1.500 richieste d’amicizia sulla sua pagina Facebook in poco meno di due giorni. È stato inondato da più di tremila messaggi sui social. Cristian fino alle 15 di ieri («Dopo gioca la mia Juventus e non ci sono per nessuno...», ha detto), si è messo a rispondere e ringraziare tutti.

«Immaginavo che si sarebbe smosso qualcosa, ma non così. Tra poco mi tocca assumere una segretaria per stare dietro a tutti i messaggi... Ci tengo però, attraverso il Carlino, a ringraziare tutti quanti», chiosa con la sua ironia e vivacità.

La sua storia raccontata dal nostro giornale pochi giorni fa, ha toccato tutti. E ha fatto letteralmente il giro d’Italia, ripresa da tutti i media nazionali. Cristian Viscione, 20 anni da compiere a marzo, bloccato su un letto dalla Sma, atrofia muscolare spinale, che comunica solo attraverso una tastiera virtuale su un computer, aveva lanciato un appello: «Cerco ragazzi della mia età che mi facciano compagnia. Sono disposto a pagare 7 euro l’ora».

Una provocazione. Dettata dall’intelligenza sopraffina di cui è dotato il giovane che seppur fermo completamente a livello fisico, ha un cervello che corre eccome. «Per fortuna esiste ancora qualcuno sano di mente – ha detto – E tutti quelli che hanno scritto specificano che verranno a trovarmi gratis...».

Non cerca né pietà né compassione. «Voglio una vita come tutti i ragazzi della mia età – ci aveva raccontato – Il mio era un invito a conoscermi. Poi se trovassi persone con cui avere interessi in comune, come succede in ogni rapporto d’amicizia, si possono fare progetti insieme, ma anche andare a vedere una partita allo stadio, una mostra, uno spettacolo a teatro o un concerto. E poi vorrei un lavoro. Sono bravo a usare il pc, ma sono disposto a imparare tutto. A lavorare da casa, ma anche ad andare sul posto se non ci sono barriere architettoniche».

Cristian non è solo e non ha bisogno di carità. Ma di amicizia vera. Qualcuno lo ha capito. Altri no. «Sono arrivati messaggi da ogni parte d’Italia, da Reggio a Torino fino alla Sicilia. Alcuni erano davvero commoventi e carini. Altri invece hanno strumentalizzato e questo non ci ha fatto piacere. C’è pure chi è stato volgare, fraintendendo il tipo di compagnia... Ma lui lo ha sistemato dialetticamente per le feste», racconta la madre Rosanna. Cristian ci scherza su con la sua solita irriverenza: «Ora siamo famosi. Ora mamma sono cavoli tuoi...». Ma la cosa che più desidera è normalità condita da sincerità, non un’attenzione spasmodica che a tratti sta trovando esagerata, accentuata ovviamente dalla sua malattia.

«Abbiamo rifiutato gli inviti di diverse televisioni. Cristian ha già raggiunto il suo risultato, ovvero attirare l’attenzione. Chi vorrà venire a trovarlo, la porta è aperta». Ma occhio perché Cristian è come ognuno di noi: se qualcuno non gli va a genio, è diretto, onesto e sincero.