Smog, traffico, incidenti e ingorghi "Siamo stati abbandonati da tutti"

Nuove proteste da parte dei comitati di "Via Antica" e "Codemondo Respira" che chiedono un confronto. Domani è stato fissato un incontro in Comune a Reggio per parlare delle misure che si vogliono adottare.

Smog, traffico, incidenti e ingorghi  "Siamo stati abbandonati da tutti"

Smog, traffico, incidenti e ingorghi "Siamo stati abbandonati da tutti"

di Francesca Chilloni

La viabilità della Val d’Enza a ridosso della città e i problemi delle frazioni reggiane confinanti con Cavriago, Quattro Castella e Bibbiano sono al centro di un incontro fissato domani in municipio a Reggio a cui parteciperanno esponenti della giunta Vecchi, tecnici del Comune e rappresentanti del Comitato di Via Antica e di Codemondo Respira. L’occasione probabilmente è data dalla concomitanza del passaggio in giunta a Bibbiano e sul tavolo del presidente della Provincia Zanni del "Protocollo d’intesa finalizzato alla risoluzione della problematiche della mobilità nell’area del territorio provinciale compreso tra il Comune di Bibbiano e quello di Reggio". I cittadini ritengono che quanto vi è contenuto vada ad incidere minimamente sui gravi problemi di smog, traffico ed ingorghi "causati da scelte inconcepibili dell’amministrazione come chiusure di strade (via Antica e via Del Quaresimo), spartitraffico e rotonde inutili" come quella lungo via Pigoni (sp72) vicino al centro sociale Quaresimo. Gli abitanti di Rubbianino, San Bartolomeo, Codemondo e dei piccoli borghi disseminati tra i campi, rappresentati dai due Comitati, si sentono abbandonati: non ci sono insediamenti commerciali o impianti sportivi pubblici ("I nostri figli fanno sport a Cavriago oppure dobbiamo portarli in città"), servizi come biblioteche e ludoteche. "Viviamo in un territorio di rara bellezza ambientale dove tra traffico, pericoli e mancanza di servizi la quotidianità diventa a volte impossibile. Per fare la spesa o prendere un libro in prestito dobbiamo andare a Cavriago, o spostarci verso Coviolo e la Baragalla", raccontano. "Codemondo è un crocevia di pendolari di tutto la parte occidentale della Provincia. Qui le strade comunali e residenziali sono ormai diventate tangenziali. La nostra è un’area ad altissima incidentalità, con un numero inaccettabile di morti tra ciclisti e pedoni: 8 in 7 anni". Si sentono presi in giro perché il Protocollo prevede una pista ciclopedonale lungo via Pigoni (dove abita solamente una ventina di famiglie e che finirebbe nel "nulla"), mentre quella molto più breve e che servirebbe qualcosa come 3500 persone "è quella su via Freddi, tra San Bartolomeo e Codemondo, dove non esistono nemmeno marciapiedi e le due comunità sono separate da un traffico veloce, pericolosissimo, fatto anche di mezzi pesanti. Nonostante sia stata più volte promessa e finanziata con 450mila euro, non è tra le priorità del Comune tant’è che quella su via Pigoni ha già un iter in corso mentre l’altra viene di anno in anno spostata in avanti nel programma dei lavori pubblici e nel Bilancio comunale. Per molti abitanti è impossibile raggiungere a piedi servizi essenziali come la farmacia di via Teggi e le fermate degli autobus per mancanza di marciapiedi. E adesso ci hanno anche tolto la fermata del treno in via Antica". Un altro sogno proibito, è "la bretella che dalla sp 72 porti il traffico del Ghiardo all’altezza dello stabilimento ex Mariella Burani. Era prevista già a fine anni ‘90".