Sospesi per aver mangiato mortadella, Correggio sta con l’azienda

Il nostro viaggio a Correggio dopo la vicenda degli operai sospesi: "Prodotti di scarto o no, la merce della ditta non va toccata"

La mortadella

La mortadella

Correggio, 17 settembre 2022 - A Correggio si respira un’aria tesa. Pochi hanno voglia di parlare, nessuno che ci metta la faccia. La vicenda della ‘mortadella della discordia’, ha fatto il giro d’Italia, e ha scosso anche il paese. La maggior parte dei cittadini, però, seppur in forma anonima, prende una decisa posizione a favore del Gruppo Veronesi che ha sede in via Ardione e condanna la condotta dei dipendenti che durante la pausa pranzo sono stati scoperti a rifocillarsi con i prodotti dell’azienda.

"Prodotti di scarto o no, ammesso che sia vero, la merce dell’azienda non va toccata perché non ti appartiene", sbotta un cittadino che si schiera a favore dell’azienda socio cooperativa Agricola Tre Valli afferente alla multinazionale Veronesi, presente sul mercato, tra gli altri, coi marchi Aia e Negroni. "Dà da mangiare a molti di noi – ammette una signora a poca voce –. Abbiamo parenti che ci lavorano da tanti anni e conosciamo i titolari da diverse generazioni. Sono tutte persone per bene. Se sono ricorsi a tanto, evidentemente, avranno avuto le loro buone ragioni".

In seguito alla scoperta della merce sottratta grazie all’istallazione di diverse telecamere, l’azienda ha deciso che, dopo aver sospeso momentaneamente i lavoratori, il provvedimento definitivo avrebbe potuto persino comportare il loro licenziamento.

Intanto, mentre si attendono ulteriori accertamenti per definire la situazione, alcuni abitanti del posto un’opinione sulla vicenda già ce l’hanno: "Non sappiamo con certezza di chi è la colpa in questa storia, ma un fatto del genere ci dice tanto su cosa resta dell’etica del lavoro. Sembra non esista più. Non c’è più alcun rispetto per i datori di lavoro. Nessuno si mette nei loro panni tanto da capire le difficoltà che comportano affidarsi e investire sui propri dipendenti. Quando un’azienda ti assume e ti paga, ci vorrebbe più rispetto. Ormai non ci si può fidare più nemmeno dei propri collaboratori".

Per altri correggesi che passeggiano in centro questa storia assomiglia più a una barzelletta e mentre ci ridono su intanto commentano: "Forse avevano fame! Può darsi che avendo il cibo a portata di mano abbiano pensato che non fosse del tutto una cattiva idea servirsi dei prodotti aziendali. Ma non hanno fatto i conti con le telecamere e adesso pagano lo scotto di essere stati poco onesti e rispettosi nei confronti di chi gli paga lo stipendio. Va a finire che si faranno licenziare per una fetta di prosciutto... ".