Stupro a Reggio Emilia, preso un ucraino. "Riconosciuto da una cicatrice"

Il plauso del questore. "La ragazza è stata bravissima, lo ha descritto nei minimi particolari". Identificato anche grazie il logo sulla maglietta. Il sindaco (Pd): "Espulsione immediata"

La maglietta rossa con cui è stato individuato lo stupratore

La maglietta rossa con cui è stato individuato lo stupratore

Reggio Emilia, 24 luglio 2018 – C'è un fermo per lo stupro della ragazza di 24 anni dell'altra sera. Ad annunciarlo è il ministro dell'Interno Matteo Salvini con un tweet. si chiama Prayzner Miroslav (VIDEO), è un richiedente asilo ucraino di 26 anni, come informa lo stesso Salvini. “Inaspriremo leggi troppo deboli, via dall'Italia i clandestini delinquenti, via ogni forma di protezione a chi si macchia di questi reati schifosi”, tuona salvini. Era entrato in Italia nel 2016 dal Brennero, incensurato risulta avere un permesso di soggiorno in attesa di definizione per lo status profugo, richiesto proprio alla questura di Reggio.

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A svelare come si è arrivati al bruto è lo stesso questore Antonio Sbordone: "Lo abbiamo identificato nel giro 24 ore. La ragazza ci ha aiutato tantissimo, nonostante la terribile prova che aveva subìto, ci ha fornito con freddezza una descrizione dettagliatissima che ci ha permesso di individuarlo", compresa una cicatrice sul volto, fondamentale per la sua identificazione (VIDEO).

Quel segno profondo risaliva al 18 luglio arrivò al pronto soccorso per essere medicato: ubriaco fradico era caduto rovinosamente a terra. Ma proprio grazie a quella visita è stato possibile identificarlo con nome e cognome (VIDEO). "Non era uno sbandato - spiega Sbordone -. Aveva un lavoro, ma si puo dire avesse una personalità disturbata. Viveva un po' da amici e un po' per strada. Anche nei luoghi vicini a dove si è consumato il fatto".

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E proprio non lontano al luogo dell'aggressione - avvenuta in via Petit Bon  (FOTO) - l'uomo è stato scovato dalla polizia. Stava bivaccando in una zona appartata, non facile da arggiungere, nascosta dalla folta vegetazione. Dopo una notte di appostamenti, alle 7 di stamattina è stato fermato vicino alla ditta dove aveva lavoro occasionale. Nella borsa trovata nel rifugio aveva la maglietta rossa che indossava e che la vittima aveva indicato agli inquirenti: aveva descritto il logo della ditta riportato sulla t-shirt. Grazie a questo particolare i poliziotti hanno individuato l'azienda per la quale lavora e i titolari hanno poi collaborato con la polizia fornendo dettagli utili alla sua cattura.

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"Riteniamo che, qualora sussistessero i presupposti di legge, il soggetto in questione dovrebbe essere espulso con effetto immediato dal nostro Paese", tuona il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, del Pd"Desidero complimentarmi con le forze di polizia per la grandissima professionalità dimostrata nella brillante operazione che ha portato nell’arco di sole 24 ore all’individuazione e alla cattura del responsabile del caso di violenza sessuale avvenuto in città nei giorni scorsi. Contestualmente, nel ribadire i sentimenti di vicinanza e di solidarietà alla vittima, il Comune di Reggio Emilia nell’auspicare la massima severità di giudizio verso questa condotta odiosa ha dato mandato al proprio ufficio legale di valutare l’opportunità di costituirsi parte civile".