Stupro e lesioni, condanna a 4 anni e 10 mesi

La sentenza emessa ieri nei confronti di un 48enne marocchino, aveva abusato di una 32enne sotto una tenda alle ex Reggiane

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di Alessandra Codeluppi

"Chiedo scusa per averla colpita con un pugno al volto. Ma io non l’ho stuprata: abbiamo avuto un rapporto sessuale e lei era consenziente". Ha provato a difendersi fino all’ultimo, il tunisino di 48 anni fermato in giugno alle ex Reggiane e poi sottoposto alla custodia cautelare in carcere per violenza sessuale e lesioni aggravate. Appello che non ha convinto il giudice Luca Ramponi che lo ha ritenuto colpevole degli abusi denunciati da una 32enne e lo ha condannato a quattro anni e dieci mesi al termine del processo di primo grado con rito abbreviato. Una pena più alta di quella chiesta dal pm Marco Marano - quattro anni e tre mesi -, a cui si era associato anche l’avvocato di parte civile Federica Riccò. La ragazza non era in aula: "Ha preferito non esserci - spiega Riccò -. È una persona fragile, che ha oltretutto subìto gli strascichi di questo evento brutale. Era stata picchiata in modo molto violento, tanto da riportare conseguenze per ventun giorni". Il giudice ha riconosciuto alla ragazza una provvisionale di 10mila euro e ha rimandato il risarcimento al tribunale civile. La donna aveva sostenuto di essere stata costretta a subire un rapporto sessuale e di essere stata picchiata. Dopo la presunta aggressione, avvenuta tra il 26 e il 27 luglio, la donna era andata a farsi medicare all’ospedale. Durante l’udienza di convalida il 48enne, assistito dall’avvocato Claudia Plotino, si era discolpato: "Ci siamo conosciuti il 26 in via Sani, dove lei mi è stata presentata da un mio amico connazionale. Poi siamo andati alle ex Reggiane, dove io alloggio in una tenda. Insieme abbiamo fumato spinelli. Dopo il rapporto, su cui lei era d’accordo, abbiamo litigato. Lei voleva proseguire la relazione, io no perché ho una compagna e un figlio. Lei mi ha sputato addosso e io le ho dato uno schiaffo". L’uomo, sentito in videoconferenza dal carcere di Modena, ieri si è detto "innocente". E ha raccontato che "insieme avevano bevuto e fumato spinelli. Dopo il rapporto sessuale, lei mi aveva chiesto se avevo altra droga. Io non ne avevo, lei mi ha sputato in faccia e io ho risposto con un pugno. Ma non l’ho stuprata". L’avvocato Plotino aveva chiesto per lui l’assoluzione. E rimarca che "la ragazza stessa aveva ammesso di aver bevuto e fumato". Mentre l’avvocato Riccò ribatte: "Era solo mezza birra e lo spinello è stato condiviso, come emerso anche dalle indagini della Procura: lei non era affatto annebbiata". Le motivazioni saranno depositate entro novanta giorni: "Attendiamo di leggerle - annuncia la difesa - poi valuteremo se ricorrere in Appello".