NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Sul tir 25 milioni in cocaina: tre in arresto

’Soffiata’ dalla polizia albanese, il mezzo diretto da Madrid in Emilia-Romagna intercettato a Rubiera. Sul camion 172 chili di ’neve’

Accanto, la droga recuperata nel blitz e, sotto, uno dei vani del tir dove era stata nascosta

Accanto, la droga recuperata nel blitz e, sotto, uno dei vani del tir dove era stata nascosta

Una volta consegnato il carico ‘ufficiale’ sarebbe iniziato il lavoro vero. Ma una segnalazione della polizia albanese arrivata alla Squadra mobile di Bologna ha annullato tutte le consegne previste. E permesso di assestare un colpo, durissimo, alla criminalità organizzata albanese, che ha visto finire in fumo, in un attimo, 25 milioni di euro di guadagni. Ossia il provento che avrebbero prodotto 172 chili di cocaina, una volta immessi sulle piazze dello spaccio italiane.

In realtà, la polizia si aspettava di bloccare un carico importante, ma non così ‘pesante’ quando ha iniziato a seguire, su indicazione dei colleghi albanesi, la Renault Captur ‘sospetta’. L’indicazione iniziale arrivata da Tirana era che l’auto avrebbe fatto uno scambio in territorio modenese: così la Squadra mobile bolognese aveva coinvolto nel servizio i colleghi. Era stata quindi organizzata un’attività di monitoraggio, affidata agli agenti della I sezione. Che è entrata nel vivo il 5 febbraio, quando la Renault ha varcato il confine. A bordo, due fratelli albanesi: 28 anni lei, 20 lui, entrambi incensurati e insospettabili. I ragazzi hanno soggiornato un giorno a Trieste, prima di rimettersi in viaggio diretti in Emilia.

Invece di proseguire verso Modena, come si ipotizzava, i due si sono fermati nella zona industriale di Rubiera. E qui hanno atteso l’arrivo del ‘contatto’. Ossia, un camionista di 43 anni, anche lui albanese e anche lui incensurato, in arrivo con il suo Tir da Madrid. L’uomo, dopo aver consegnato il suo carico di imballaggi in un’azienda, si è incontrato con i due ragazzi, a cui ha consegnato una busta. A quel punto i poliziotti sono interventi, bloccando i tre. Nella busta c’erano 16 chili di coca, già divisi in panetti. I poliziotti hanno quindi controllato approfonditamente il camion: in un vano appositamente realizzato sotto al pianale del rimorchio, coperto da assi di legno, sono stati rinvenuti altri panetti, per un totale di 40 chili di cocaina. Ma non era finità lì. E gli agenti lo hanno capito quando hanno spostato le assi: troppo pesanti e saldate all’estremità con lastre di ferro e bulloni. Le hanno quindi aperte: all’interno c’erano ancora panetti. Oltre un quintale: 116 chili per l’esattezza. Le confezioni non erano tutte uguali: erano divise per tre tipologie, con loghi distinti, a caratterizzare le tre diverse qualità di ‘bianca’ trasportate dal corriere. Probabilmente, quella nel Reggiano era soltanto la prima tappa di un lungo viaggio, destinato a rifornire le piazze di spaccio non solo dell’Emilia-Romagna, ma di mezzo Belpaese. I tre corrieri sono stati subito arrestati per spaccio e accompagnati alla casa circondariale di Reggio Emilia, dove sono rimasti anche dopo la convalida, quando nei loro confronti, visto l’ingente quantitativo di coca trasportato, è stata disposta la misura cautelare in carcere.

"Questa operazione – ha detto il capo della Mobile bolognese, Roberto Pititto – è frutto della collaborazione tra polizie, nell’ottica della guerra al traffico di stupefacenti". Le indagini, ovviamente, adesso sono mirate a individuare le organizzazioni criminali da cui dipendevano i tre corrieri. Complesso ricostruire il viaggio del tir: il mezzo, piuttosto datato, era sprovvisto di gps.

Nicoletta Tempera