Tarquini apre il suo ‘lab’: "C’è tanto entusiasmo. Vogliamo portare una vera alternativa"

L’avvocato in campo col centrodestra inaugura la sede elettorale in via Emilia. Ma i segretari dei tre partiti di coalizione disertano il taglio del nastro.

Tarquini apre il suo ‘lab’: "C’è tanto entusiasmo. Vogliamo portare una vera alternativa"

Tarquini apre il suo ‘lab’: "C’è tanto entusiasmo. Vogliamo portare una vera alternativa"

"Vogliamo portare una vera alternativa a questa città che ne ha bisogno e lo chiede a viva voce, anche se qualcuno continua a non volerlo sentire". Il grande proclama è di Giovanni Tarquini fuori da quello che ha definito il suo ‘lab’. L’avvocato candidato sindaco civico unitario per la coalizione di centrodestra, ha inaugurato ieri mattina la sua sede elettorale in via Emilia Santo Stefano 4/h (negozio sfitto e che ospitava la boutique di fiori ’Floris’), attorniato da alcuni degli aspiranti consiglieri comunali. Anche se, nonostante la foto di gruppo con tanti di coloro che saranno in squadra, la lista civica afferente a Tarquini non è stata presentata ieri (la rosa ancora non è chiusa?) e verrà diramata la prossima settimana in concomitanza con la chiusura dei depositi elettorali di sabato prossimo. Tuttavia sono già diversi i nomi già annunciati: dagli avvocati Matteo Marchesini a Carmine Migale – tra gli altri – passando per la giornalista e astrofisica Letizia Davoli, i medici Adriano Ruozzi e Mattia Soliani, l’imprenditore Matteo Verona, il consulente del lavoro Gabriele Arveda e il già provveditore agli studi di Parma e Piacenza Maurizio Bocedi.

A fare rumore però sono state le assenze dei segretari dei tre partiti dell’alleanza: al taglio del nastro non era presente nessuno tra Alessandro Aragona di Fd’I, Gianluca Nicolini di Forza Italia e Roberto Salati della Lega, che erano stati annunciati. Presente solo Giuseppe Pagliani, collega di studio e candidato consigliere a Scandiano per il centrodestra.

"Dovevamo raccogliere le firme al banchetto", la versione ufficiale. E in effetti Aragona e Salati erano in piazza Prampolini ai rispettivi banchetti. Che non riuscissero a fare un salto, resta poco credibile. Il retroscena vuole che sia nata una crepa sulla gestione della sede elettorale che doveva essere di tutta la coalizione (come fatto da Massari), mentre invece è stata ‘personalizzata’ da Tarquini, senza simboli dei tre partiti.

L’avvocato poi ha tagliato corto sull’uscita di Alleanza Civica: "Non entro nelle loro dinamiche e scelte, ma la mia porta resta aperta sui valori civici che ci contraddistinguono". Tarquini non si scompone e guarda avanti: "Vedo che c’è molto entusiasmo, sono circondato da persone perbene sia dentro la lista che fuori come sostenitori. L’auspicio è dei migliori: abbiamo l’appoggio dei partiti del centrodestra ma siamo una realtà civica, ci muoviamo con la bandiera del civismo, cioè la sensiblità verso i problemi della città. Ora, abbiamo un mese per occuparcene e proporre quelle soluzioni che in parte abbiamo già abbozzato. Confido nell’aiuto di tutti e qui troverete sempre un punto di riferimento che cerchiamo di tenere vivo".

Daniele Petrone