Torna alla luce il Cristo Crocifisso. Domenica grande festa a Vetto

L’opera per anni è stata custodita in canonica. Ora è stata collocata sulla. parete della navata centrale.

Torna alla luce il Cristo Crocifisso. Domenica grande festa a Vetto

Torna alla luce il Cristo Crocifisso. Domenica grande festa a Vetto

Torna alla luce il ’Cristo Crocifisso e SS. Evangelisti’ di Ceccati e Vignaroli, restaurato da Daniela Spelta, grazie al finanziamento della Fondazione del Bsgsp. L’opera, che prima del restauro è stata conservata a lungo nella canonica della parrocchia di Vetto, verrà mostrata per la prima volta al pubblico domenica, subito dopo la messa, in programma alle 10,30 nella chiesa san Lorenzo Martire a Vetto.

Verrà quindi mostrato per la prima volta alla cittadinanza il ’Cristo Crocifisso ligneo e SS. Evangelisti’, opera attribuita a Francesco Domenico Ceccati e a Michele Vignaroli. Il restauro è stato affidato a Daniela Spelta (titolare dell’omonimo laboratorio di restauro con sede a Bibbiano: il Crocefisso è stato collocato sulla parete della navata centrale della chiesa di Vetto.

Risale al periodo fra la fine del XVII secolo e l’inizio del XVIII secolo, le dimensioni dell’opera sono 90x180 cm con la scultura del Cristo di 65x59 centimetri.

Il ‘Cristo Crocefisso’ prima del restauro è stato custodito per molti anni nella canonica della chiesa di Vetto, da due anni amministrata dal parroco don Bogumil Krankowski, da cui è partita l’iniziativa del restauro.

Domenica sarà una grande festa per tutta la comunità vettese, che ritrova così la possibilità di ammirare nuovamente un’opera di grande pregio artistico, rovinata dal trascorrere del tempo e oggi restaurata. "L’obiettivo ha trovato un compromesso bilanciato in grado di restituire la leggibilità dell’unità estetica - spiega la restauratrice Spelta - salvando gli interventi storicizzati e, in accordo con la Soprintendenza, si è limitato ai ritratti dei due Evangelisti mancanti".

Il presidente della Fondazione Bsgsp, Claudio Rangoni Machiavelli: "Per noi è motivo di grande orgoglio aver sostenuto questo intervento, che riporta alla luce gli elementi più espressivi di un’opera capace di regalare emozioni, a prescindere dal credo religioso".

s.b.