Due anni dopo la tragedia sulle piste da sci del Renon, in Trentino, nella quale persero la vita in slittino la piccola Emili Formisano, 8 anni, e poi la madre Renata Dyakowska, la Procura di Bolzano ha chiesto il rinvio a giudizio per il 76enne gestore dell’impianto sciistico, Siegfried Wolfsgruber. Quest’ultimo è accusato di omicidio colposo perché, secondo il pm, "ha omesso di dare agli utenti delle piste le indicazioni prescritte dalle norme sulla segnaletica e di tradurre in lingua italiana il divieto di percorrere con la slitta la pista ‘Schwarsee 2’, presente sul cartello giallo posto nel piazzale antistante la stazione a monte della cabinovia. Ha omesso di delimitare adeguatamente il tracciato della pista (...) e di posizionare strumenti di protezione, reti di contenimento e materassi". Il gup Peter Michaeler ha fissato in settembre l’udienza preliminare a seguito della quale deciderà se rinviare a giudizio l’imputato, difeso dagli avvocati Andreas Agethle e Paride D’Abbiero. Il marito e padre delle vittime, Ciro Formisano è tutelato dall’avvocato Silvia Zandaval. La madre e le due sorelle della 39enne sono assistite dall’avvocato Liborio Cataliotti.
Alessandra Codeluppi