Tre incendi in una settimana: l’ombra del dolo

Da venerdì scorso a martedì, gli episodi si sono verificati tutti nella stessa zona. Aumenta il sospetto che si tratti di un piromane

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Al netto di tre episodi ravvicinati e circoscritti nella stessa zona, risulta difficile non collegare gli incendi verificatisi nell’ultima settimana alla stessa persona - o comunque all’intenzione umana, anziché alla fatalità.

Quello sviluppatosi martedì all’isola ecologica di viale del Partigiano, infatti, era il terzo (potremmo dire anche quarto) rogo sviluppatosi nell’area attigua al Campovolo.

Andando per ordine, nel caso specifico: il primo intervento dei vigili del fuoco si è reso necessario venerdì scorso, al Bosco Berlinguer. Arbusti, sterpaglie ma anche interi alberi stavano andando a fuoco: dei mille messi a dimora dai volontari del Movimento 5 Stelle, circa una cinquantina sono stati carbonizzati. Una zona in particolare però, pareva fosse già stata colpita dalle fiamme, come se parte dell’incendio si fosse già sviluppato nei giorni precedenti: due volte, insomma, e non solo venerdì. Poi è stata la (prima) volta dell’isola ecologica: era la sera di domenica scorsa e in quel caso, per fortuna, è andato a fuoco un singolo carrello che conteneva materiali di plastica. Si è pensato al mozzicone lanciato dal ponte, in effetti poteva essere calzante.

Martedì però, di nuovo, circa tre quintali di mobili di legno sono andati in fiamme, col vento che ha sparso un denso fumo sulla città. Passi l’inciviltà di un fumatore anche stavolta, ma allora non si spiega perché poco distante, a cinquanta metri ma comunque fisicamente lontano dalla strada, ci fosse un’auto abbandonata e in parte carbonizzata. Andava a fuoco insieme all’isola ecologica, difficile pensare che un mozzicone sia arrivato fino a lì...