
Più si scava e più affiora una situazione di delinquenza assortita che si esprime nelle forme più disparate. Più si scava, e più si avverte come il sabato pomerggio delle baby gang non è costellato solo di provocazioni, maleducazione e strafottenza nei pressi del centro commerciale ’I Petali’. Le ’red flags’ - i segnali di allarme - si espandono. Ci sono i cassonetti incendiati nella zona nord della città del mese scorso - un assai poco simpatico divertissment di queste baby gangs del ’nord’ in sfida con i ’sudisti’ della Canalina protagonisti degli ’attacchi’ alla scuola ’Dalla Chiesa’ -, ma, accanto a questo, affiorano anche una serie di aggressioni ai conducenti dei minibus della linea H, quella che arriva sino al piazzale dello Stadio Mapei e che funge, va da sè, come servizio anche per raggiungere il centro commerciale adiacente. Da quanto si apprende, si tratterebbero di comportamenti aggressivi, oscillanti dalla provocazione a qualche tentativo di entrare in contatto fisico con i conducenti, mettendo a repentaglio la sicurezza loro e quella degli utenti in una giornata di alta affluenza come quella del sabato.
Tanto è vero che, il servizio, per la sola giornata del sabato risulta soppresso. "Si tratta dell’ennesimo atto di violenza che mette a repentaglio la sicurezza dei conducenti dei mezzi di trasporto pubblici - sottolinea l’ex sindacalista, nonché autista di autobus, Alberto Brescia -. Spiace molto apprendere una simile situazione, perché, il punto nodale è che questo è un servizio pubblico che dovrebbe servire uno dei punti nevralgici della città; invece, per colpa di alcuni teppisti, a pagare è l’intera utenza onesta ed ovviamente anche lo stesso esercizio commerciale, con i suoi negozi, ’danno collaterale’ di questa triste vicenda".
Più in generale, la situazione che fotografa Brescia è quella di una insicurezza diffusa sugli autobus, legata a comportamenti non corretti, sia dal punto di vista dall’educazione in generale, sia dal punto di vista degli aspetti sanitari (uso delle mascherine e dispositivi di protezione personale diffisu), oltre a quelli legati pure al danneggiamento degli autobus stessi: "Seta in questa vicenda non c’entra nulla - specifica Brescia -. Anzi, come azienda, devo dire, che ha fatto tutto quanto in suo potere per cercare di mettere su strada dei mezzi moderni e di farci lavorare nelle migliori condizioni. Qui siamo all’interno di un aspetto legato alla pura e semplice sicurezza. A questi minori di cui stiamo parlando non puoi nemmeno dire di mettersi la mascherina in modo corretto che il mimimo che rischiamo è una risposta del tipo ’fatti i c... tuoi’, per non parlare di molto peggio. E’ una maleducazione diffusa, salgono nascondendo birre e alcol negli zaini. Si mettono in fondo, iniziano a bere e poi su di giri, arrivano anche a danneggiare i mezzi di trasporto".
"Chiediamo più sicurezza anche sopra gli autobus". Conclude Brescia.
Nicola Bonafini