Ucciso durante una lite

Morto il 29enne Salvatore Silipo. Il fratello e il cugino sono fuggiti

Migration

"Hanno ucciso Salvatore, è una tragedia!", questo l’urlo di disperazione che si è levato ieri pomeriggio a Cadelbosco Sopra. Salvatore è Salvatore Silipo, 29 anni, mentre si trovava all’interno dello store ‘Dante Gomme’, un negozio-officina dedito a vendita e cambio di pneumatici. Perquesta tragica e terribile vicenda è in stato di fermo indiziario il titolare, Dante Sestito, 70 anni, eseguito dai carabinieri del comando di Guastalla, intervenuti con a quelli di Cadelbosco.

In ginocchio. C’è una ricostruzione dei fatti, scarna, che è quella dei carabinieri nell’immediatezza dell’accaduto e c’è una versione densa di particolari, anche molto forti, ’ufficiosi’ che dovranno essere tutti corroborati dall’attività d’indagine portata avanti dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Reggio, e dal sostituto procuratore Piera Cristina Giannusa che sta coordinando le indagini. Le certezze sono che poco prima delle 15, Salvatore Silipo, accompagnato dal fratello Francesco e dal cugino Piero si sono presentati nella ditta di gomme, per avere un confronto con il titolare della stessa, con presente anche il figlio. Il negozio era chiuso al pubblico (è aperto solo al mattino) e l’intera zona artigianale di Cadelbosco pressoché deserta a quell’ora. Silipo da quel posto non è più uscito. E’ stato colpito mortalmente da uno o più colpi di pistola. Da qui in poi siamo nell’ambito delle voci, certamente molto dettagliate. In particolare su dinamica e movente. Secono quanto ricostruito subito dopo la tragedia, la vittima, presentatasi sul posto, appunto, con i propri parenti, sarebbe stata fatta inginocchiare, come gli altri due, e sarebbe stata freddata con un colpo di pistola alla nuca. Il sospettato principale è il titolare della ditta. Il movente, così come questa stessa dinamica, è oggetto di indagini. Quello che si sa è che Silipo aveva smesso di lavorare presso ‘Dante Gomme’ da qualche settimana. Cosa abbia portato al verificarsi di una tragedia di proporzioni simili è ancora tutto da determinare.

Fermati all’istante. Ciò che sembra ulteriormente assodato è che il cugino ed il fratello di Salvatore Silipo siano riusciti a scappare, arrampicandosi sopra la rete di recinzione che delimita l’ampio parcheggio dell’esercizio commerciale e fermare una pattuglia dei carabinieri arrivata a sirene spiegate allertata da alcuni residenti delle case adiacenti al negozio che avevano sentito esplodere gli spari. Dante Sestito ed il figlio sono stati immediatamente fermati e portati in caserma a Guastalla e successivamente a Reggio. Dove sono stati interrogati per tutta la notte. Non vi è al momento la conferma da parte delle autorità che sia stato lo stesso Dante l’esecutore materiale di questo delitto. Assieme a loro, è stato portato in caserma anche il fratello della vittima, Francesco, in quanto testimone oculare della vicenda per approfondire anche la sua versione. In via Verga, sono rimasti gli specialisti del Ris di Parma, e della scientifica. A loro il compito di trovare ulteriori riscontri per arrivare alla piena soluzione dell’ennesimo omicidio che insanguina la provincia di Reggio.

Nicola Bonafini