Un arcobaleno sul Gatto Azzurro "Così si fa rigenerazione urbana"

Inaugurato ieri il grande murale che ricopre la facciata del centro sociale. È stato realizzato insieme al quartiere. Ma qualcuno contesta il dialetto sbagliato e quel mare di fianco al torrente

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di Giulia Beneventi

Il ‘Gatto Azzurro’ da oggi è di mille colori: un’estetica tutta nuova per lo storico centro sociale del quartiere Gattaglio, che come spesso accade davanti alle cose nuove lascia dietro di sé anche qualche perplessità. Proprio ieri è stato inaugurato il murale, opera dell’artista Giulio Vesprini (nella foto in alto a destra), che si staglia su tutta la facciata principale; un progetto voluto dal Comune di Reggio e supportato da Fidenza Village, con la partecipazione anche del circolo stesso e di alcuni abitanti.

L’intenzione è più che nobile e già nota in tante parti d’Italia, ovvero lasciare che la bellezza dell’arte possa rivitalizzare angoli di città, o paesi, anche solo a colpo d’occhio. La scelta del verde e del blu sulla parte destra si legano alla vicinanza con la natura e il fiume (siccità permettendo), il giallo è stato scelto invece per rappresentare la passerella che collega il quartiere all’argine del Crostolo.

A seguire, proprio sulla porta d’ingresso, predomina il rosso, come richiamo alle feste dell’Unità di quartiere che venivano organizzate al centro sociale, assieme a un cerchio rotondo più chiaro che dovrebbe raffigurare il gioco delle bocce. Sulla destra, infine, un paesaggio balneare in riferimento all’acqua del Po che arriva al mare - e già qui si alza un po’ il sopracciglio.

"Nelle mie opere inserisco sempre una parola - ha spiegato poi l’artista - e in questo caso il riferimento è al luogo in cui si colloca l’opera, il Gattaglio, in dialetto reggiano". "E som dal gatto" è quindi il titolo dell’opera, riportato anche nella parte centrale del murale.

"Il linguaggio dell’arte e della cultura ha dialogato con questo quartiere vivace, potenziandone così ancora di più i valori di appartenenza e del fare comunità - ha detto l’assessore a Cultura e Marketing territoriale, Annalisa Rabitti -. Ringrazio il Fidenza Village per la loro proposta, che abbiamo accolto con molto entusiasmo". "Siamo orgogliosi di questo intervento - ha quindi aggiunto Roberto Confalonieri, marketing director di Fidenza Village - che mira a valorizzare il tessuto urbano attraverso la street art, ormai considerata potente strumento di rigenerazione urbana e divenuta segno distintivo di Fidenza Village".

Nel brio dell’inaugurazione di ieri però, alcune voci di passaggio sulla nuova opera hanno lasciato trapelare qualche remora.

Un discorso che va oltre i vezzi sulla scelta cromatica, come quel rosso che non è abbastanza granata (per un reggiano purosangue non lo è mai abbastanza) aggravato dall’accostamento del giallo e del blu, i colori della ‘antagonista’ Parma. Affermazioni che strappano un sorriso, in fin dei conti; altre invece sono più obiettive.

"Intanto, la frase in dialetto è sbagliata - dice un signore che vive in zona da più di cinquant’anni -. Poi non credo che, nel complesso, sia molto rappresentativo del quartiere. Soprattutto la parte con il mare: anche io ho visto dei paesaggi così, però alle Cinque Terre".

C’è chi insinua qualche dubbio su un presunto coinvolgimento degli abitanti e del centro: "So che avevano proposto tre progetti tra cui scegliere, e poi ne hanno fatto uno diverso".

La parte sui toni del blu e del verde invece non presenta problemi alla luce del sole "ma la sera, in quel punto, diventa buio pesto - dice sempre il signore -. Qui ci sono già abbastanza problemi, tra risse e spacciatori, tutti soggetti che tra l’altro frequentano spesso il centro sociale. Ogni settimana due o tre volte ci ritroviamo a dover chiamare la polizia, un angolo buio in più non serviva proprio". Un’operazione che tuttavia, a costo zero per la collettività, ha portato una festa di quartiere ieri al Gattaglio. E un nuovo tocco di colore a un angolo della città che per troppo tempo è stato dimenticato.