Un baritono di Brescello alla conquista dei grandi teatri della lirica

Giulio Riccò ha solo 22 anni ma ha già interpretato ruoli molto importanti. Suo padre comparsa nei film di Peppone e Don Camillo

Sta ottenendo crescente successo il cantante lirico Giulio Riccò, 22 anni, timbro baritonale, abitante a Parma ma di chiare origine brescellesi. Negli ambientali del "Bel canto" il nome di Riccò si sta evidenziando con importanti tappe artistiche. La sua carriera è iniziata nel giugno di due anni fa col "Don Pasquale" di Donizetti, al Teatro Regio di Parma. Nel giugno dello scorso anno ha impersonato Leporello, ruolo principale nel "Don Giovanni" di Mozart, in scena al Teatro Comunale di Ferrara e successivamente alla Daegu Opera House, il teatro di tradizione operistica più importante della Corea del Sud. Quest’ultima produzione sarà ricordata come una prima volta storica per il teatro ferrarese, trattandosi della prima collaborazione con un teatro orientale. A novembre ha impersonato Dulcamara al Teatro Politeama Pratese. Inoltre, ha preso parte a eventi televisivi su emittenti nazionali. E nuove tappe artistiche lo aspettano in teatri in Italia e all’estero. Presto sarà in Spagna, impegnato nell’Elisir d’Amore. La cura della vocalità è affidata al baritono bolognese Maurizio Leoni, che Giulio ha conosciuto tra le aule dell’istituto Peri di Reggio.

"Sono molto orgoglioso – confida – che Brescello faccia parte di me. Proprio quella Brescello diventata famosa nel mondo grazie alle vicende di don Camillo e Peppone, film in cui mio padre e i miei zii furono pure comparse". Nei giorni scorsi è stato ricevuto dal sindaco di Brescello. Elena Benassi, per parlare dell’emigrazione dei Riccò, cantanti e artisti soprattutto in Sudamerica.

Antonio Lecci