GABRIELE GALLO
Cronaca

Un disegno per il derby. Ferrarini: "Il calcio è cultura. Non ascoltate i radical-chic"

Il co-fondatore del collettivo Fx ha realizzato un’immagine per i nostri lettori "Lo stadio e il tifo sono rimasti due dei pochi luoghi di aggregazione in città".

Un disegno per il derby. Ferrarini: "Il calcio è cultura. Non ascoltate i radical-chic"

Un disegno per il derby. Ferrarini: "Il calcio è cultura. Non ascoltate i radical-chic"

Simone Ferrarini, quando nasce in lei il desiderio di diventare artista?

"Più che nato non è mai morto: sono stato uno di quei pochi bimbi che ha avuto la fortuna di non smettere mai di disegnare e di riuscirci senza che gli adulti volessero disegni da loro pensati"

E’ partito come vignettista, collaborando anche col Carlino, poi come è si è snodata la sua carriera?

"Quello del vignettista è un lavoro molto vicino a quello mio attuale: nello spazio pubblico, perché in entrambi i casi il disegno veicola argomenti attuali; mentre il pittore da tela produce una ricerca con propri argomenti e ispirazioni. I nove anni da vignettista al Carlino sono stati un momento di formazione fondamentale".

Perché ha dato vita al collettivoFx?

"Nasce al bar tra amici che brontolano e da una provocazione: ’siete qui a lamentarvi del mondo davanti ad una birra: perché non usciamo a combinar qualcosa?’ non mi sarei mai aspettato di essere preso sul serio"

Il bilancio di 15 anni di questa esperienza?

"Positivissimo, perché siamo riusciti a mantenere il nostro lavoro su questioni quotidiane, reali, senza essere divorati dalla moda del grande evento, del festivalone, dell’intrattenimento. La nostra mission resta mantenere il ruolo della cultura nella realtà. Ossia essere usati per creare relazioni, mediare questioni, approfondire situazioni, aumentare la consapevolezza".

Quali sono le opere personali e/o di Fx a cui è più legato?

"Più che un’ opera un luogo: le ex-Officine Reggiane. Un laboratorio che formava le competenze e costruiva relazioni. Che ha permesso a molti, non solo di Reggio, di formarsi tecnicamente".

E’ anche un appassionato di calcio: cosa le piace di esso e cosa proprio non digerisce?

"Sono tifoso della Regia, soprattutto. Lo stadio e il tifo sono rimasti due dei pochi luoghi di aggregazione in città dove la gente si conosce e condivide passioni. Al contrario di come la pensano molti radical chic lo stadio non è un luogo per ignoranti ma uno spazio culturale importantissimo. Nel calcio non mi piace quello che non piace a tutti i tifosi: lo strapotere della tivù".

Al calcio ha dedicato diversi dei suoi murales…

"Al di là dei murales mi sto dedicando a un progetto di ’calcio di strada’, in città. Dall’anno scorso poi, in collaborazione con Teste Quadre e Gruppo Vandelli ho realizzato murales in città e di recente le coreografie del derby con Modena. A Catania e Roma ho fatto murales dedicati a giocatori storici"

Proprio ieri un murales davanti al Mirabello è stato oggetto di dileggio da parte di supporters del Parma…

"In questo momento sono troppo arrabbiato per commentare. Tra l’altro hanno coperto un pezzo di un writer storico di Reggio, quindi è un problema doppio".

Come finirà il derby di oggi?

"Sul campo credo che la Regia abbia dalla sua il clima e un allenatore abituato ai derby. Sugli spalti sarà uno spettacolo, anche se non si raggiungerà il livello del derby con il Modena perchè di là dall’Enza sono meno ironici che di là dal Secchia".

Per il match odierno ha realizzato una vignetta per il Carlino…

"Per ribadire che il derby non è questione di calcio ma riguarda una rivalità che si basa sulla storia; di due città molto vicine ma molto diverse. La partita è occasione per far emergere queste due identità"

Quali sono i sogni che Simone Ferrarini ha ancora nel cassetto?

"Riuscire a formare i ragazzi. A Reggio c’è un gruppetto di ’vecchietti’ che negli anni ha sviluppato tecniche e metodi utilizzati in diversi ambiti ma non riusciamo ad avere una situazione strutturata per poterle trasmettere. Prima c’erano le Reggiane che era un vero e proprio luogo di formazione, invece ora?"