
Una folla commossa per l’addio al dj Matteo ’Babe’ Ferrari
Un lungo momento di silenzio assoluto, rotto solamente dai singhiozzi del comprensibile dolore della madre e dal pianto degli amici che avevano voluto bene a Matteo "Babe" Ferrari, ingegnere elettronico e laureato in geografia, stroncato a soli 49 anni di età da una malattia contro cui combatteva con forza da qualche tempo. Oltre un centinaio di persone si è ritrovato ieri mattina all’ingresso del viale dei cimitero di Correggio. E molti altri avevano reso omaggio a Matteo nei giorni scorsi, alla camera ardente dell’ospedale San Sebastiano. Un brano musicale, tra quelli più amati da Matteo, è stato fatto ascoltare all’arrivo del feretro, nel più assoluto silenzio, in cui ognuno degli amici ha potuto ricordare un momento felice, un aneddoto curioso, una frase di Ferrari alle tante feste, serate musicali, dj set in locali e pub, a cui il giovane ingegnere elettronico aveva partecipato, anche come protagonista in consolle. Ognuno ha riservato nel proprio cuore un pensiero speciale. Poi, sempre in silenzio, è partito il corteo a piedi lungo il viale, verso il cimitero, per la sepoltura.
Matteo Ferrari aveva lavorato alla Spal di Correggio, poi a lungo alla sede bolognese della Alstom, settore ferroviario, fino a conseguire la laurea in geografia partendo per gli Stati Uniti per insegnare in università, a Washington.