Una malattia si porta via a settant’anni Elio Bonicelli, innamorato della sua montagna

Ex dipendente Snam, era in pensione da poco. Stamattina l’addio a Monzone.

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È mancato all’affetto dei suoi cari, per grave malattia, Elio Bonicelli di anni 70. Ne danno il doloroso annuncio la moglie Maurizia, le figlie Silvia ed Emanuela, i generi Tomas e Fabio, il nipotino Leonardo, il fratello Mario, i cognati, nipoti, parenti e tanti ex colleghi ed amici. I funerali avranno luogo questa mattina con partenza alle 9 dalle camere ardenti del Santa Maria per giungere alla chiesa parrocchiale di Monzone, dove alle 10,30 sarà celebrata la messa. A conclusione della cerimonia funebre il feretro sarà accompagnato al cimitero locale per la tumulazione.

Elio Bonicelli, dipendente Snam da pochi anni in pensione, apparteneva ad una famiglia originaria del comune di Toano. Con la moglie e le figlie ha sempre abitato a Reggio, ma senza mai dimenticare il paese d’origine. Anzi, appena aveva un giorno di liberà, saliva in montagna per coltivare la vigna lasciata in eredità dal padre.

"Questo era un compito che Elio assolveva con grande passione - afferma Mario – lo riteneva un dovere nel rispetto di nostro padre. Appassionato di funghi, amava molto la montagna che contava di poter frequentare di più da pensionato. Come volontario ha collaborato per molti anni con il Ceis per il recupero di tossicodipendenti. Mio fratello aveva l’hobby del ‘fai da te’: sapeva fare di tutto: dal nulla tirava fuori oggetti utili".

Ha collaborato all’organizzazione dell’Avo presso l’ospedale Santa Maria Muova di Reggo con lo zio frate, padre Mario (gemello di Sandro Cappucci, fratelli della madre), famiglia disponibile e generosa di Codesino che nell’incendio di Toano, durante l’ultima guerra, ospitò nel piccolo borgo tutti i toanesi per proteggerli dai tedeschi.

Settimo Baisi