Una nuova stangata: "Aumentano le rette per anziani e disabili nelle case protette"

L’allarme della Cisl Emilia Centrale che sferra l’attacco alla Regione "L’assessore Taruffi ha alzato i canoni di 123 euro al mese ai più fragili. Non bastano le pensioni sempre più smilze per questi costi stellari".

Una nuova stangata: "Aumentano le rette per anziani e disabili nelle case protette"

Una nuova stangata: "Aumentano le rette per anziani e disabili nelle case protette"

"Una stangata da 123 euro al mese in più sulle rette per case protette e centri riabilitativi residenziali. A Natale. Neppure il Grinch sarebbe riuscito a fare peggio...". La dura presa di posizione con un attacco diretto alla Regione paragonata al mostro fiabesco che rovina le feste a tutti, porta la firma della Cisl. "Un totale buco nell’acqua – chiosa il sindacato tramite una nota – Le famiglie sostengono già cifre folli. No, davvero non ci siamo: la decisione della Regione e dell’assessore Igor Taruffi di aumentare le rette a carico degli anziani e dei disabili, senza nemmeno distinguere tra ricchi e poveri, è colossale e inaccettabile".

Si stimano 4,10 euro al giorno in più per i 3.381 tra anziani e disabili accolti nelle case protette e nei centri socio riabilitativi residenziali di Reggio e provincia. "Vale a dire 123 euro al mese che dal 1° gennaio 2024 si andranno a sommare al peso economico enorme che già sopportano le famiglie quando riescono a trovare un posto accreditato nelle strutture. Giova spiegare alla Regione che per sostenere questi costi stellari non bastano le pensioni sempre più smilze e molte famiglie stanno consumando i risparmi di una vita. E stiamo parlando di situazioni di privilegio e fortuna, perché chi ha avuto la necessità improvvisa di ricorrere ad una casa protetta e non ha trovato posti accreditati si è dovuto sobbarcare il costo pieno della retta, spesso tra i 2.800 e i 3.000 euro al mese. A maggior ragione, nonostante mesi passati a spiegare che un aumento lineare sarebbe stato uno sbaglio enorme, in barba a sindacati e i sindaci sul piede di guerra, l’assessore ha proseguito in modo disastroso nel suo progetto, facendo carta straccia, in un colpo solo, di anni di obiettivi e stile di governo costruiti in modo concertativo con la rete dei patti voluti dal presidente Stefano Bonaccini".

Cisl Emilia Centrale e Fnp Cisl inoltre puntano il dito sui nuovi posti accreditati. "L’ultimo dono della Regione – concludono – è la mancanza di un piano davvero strategico per riformare il sistema degli accreditamenti, cioè i posti nelle case protette con un costo calmierato dalla Regione. I Comuni hanno bisogno come l’ossigeno di questi posti, Cisl sostiene da anni che siano pochi ma in Regione hanno ritenuto di ascoltare, prima dei Sindaci, le pretese dei gestori privati delle strutture. Per ora non c’è un solo posto accreditato in più, la discussione è aggiornata a gennaio. Da segnalare, infine, la stroncatura del piano di molti Comitati di Distretto: prevedevano di impiegare il fondo non autosufficienza per ridurre l’impatto dell’aumento delle rette a carico delle famiglie. La delibera regionale lo ha vietato espressamente".

Infine allargano il raggio lanciando l’allarme sull’invecchiamento della popolazione. "Nel 2035, nella nostra regione, si prevede il 28% di over 65. La scelta saggia sarebbe stata quella di impostare un piano per insegnare al Paese come affrontare questa situazione, lavorando sulla domiciliarità delle persone anziane, che sarebbe il vero game changer. Nessuna persona seria crede che un flusso di questo tipo si possa governare con una spolverata di posti scontati nelle strutture protette, siamo invece di fronte ad una sfida epocale e non c’è traccia di un piano concreto".