Uno spumante nel segno dell’antica Scandiano

Uve lambrusco Montericco, prodotto con una varietà autoctona dei Colli di Jano. E’ stato battezzato Scandilia e presentato con grande successo a Vinitaly

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Grande successo al Vinitaly per la cantina Aljano di Jano che ha presentato il nuovo spumante ‘Scandilia’ metodo classico rosé da uve Lambrusco Montericco, prodotto con una varietà autoctona dei colli di Jano che, con il nome scelto dal giovane titolare Stefano Oleari, rende omaggio proprio al territorio scandianese.

Il 34enne Stefano Oleari vive a Scandiano e gestisce un’azienda vitivinicola che da oltre vent’anni incentra la produzione sulla qualità e sui vitigni autoctoni per valorizzare la collina reggiana.

Stefano Oleari, quando è nato il suo progetto ‘Scandilia’?

"Nel 2016 con il lancio dello spumante charmat Rosa del Borgo e con una piccola prova di spumante metodo classico che è servito da pilota. Avendo avuto un ottimo riscontro, ho deciso di partire con la prima produzione con la vendemmia 2019, che dopo 24 mesi di affinamento è stata presentata con enorme successo al Vinitaly 2022".

Quali sono le sue caratteristiche principali?

"Riguardo al Lambrusco Montericco, grazie a diversi studi genetici e fenologici, è stato constatato che all’interno della sottospecie ‘Silvestris’ è uno dei più selvatici e ancestrali. Il mosto che si ottiene dai grappoli non raggiunge mai gradazioni zuccherine elevate, ma importanti acidità e presenta forti marcatori sensoriali (lampone e fragolina di bosco). Questo vitigno rischiava di andare perso in quanto, proprio per questa caratteristica fisiologica, non garantisce mai una produzione costante negli anni e quindi in passato era stato progressivamente abbandonato a favore di varietà più redditizie".

Come mai ha scelto di chiamarlo Scandilia?

"Per richiamare il nome di Scandiano. Ho trovato dei documenti e ho scoperto che Scandilia era il nome utilizzato nel passato per indicare la zona di Scandiano".

E’ soddisfatto degli apprezzamenti ricevuti al Vinitaly?

"Molto contento perché i giudizi ottenuti sono positivi. D’altronde il motivo che mi ha spinto a ideare questo prodotto nuovo sul mercato e unico è la mia grande passione e il mio credere nei vitigni autoctoni e nelle tipicità dei vari territori a discapito delle varietà di vini internazionali. Quindi dedicare una parte delle risorse al continuo studio e ricerca delle migliori espressioni dei nostri vitigni cercando di sposare nel miglior modo le caratteristiche organolettiche delle diverse varietà al prodotto finale".

Quali sono le peculiarità della sua tenuta?

"L’azienda è sempre più green e da quest’anno ci siamo dotati di un nuovo atomizzatore a basso volume con nuova tecnologia 4.0 per spandere la minor quantità possibile di trattamenti in vigna".

Matteo Barca