Utile netto da vertigini per Iren A favore ha giocato l’affare Unieco

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"Il trimestre con la maggior crescita assoluta e relativa nella storia di Iren".

La pandemia non sembra aver di certo fermato la multiutility. E a ribadirlo è l’amministratore delegato del gruppo Massimiliano Bianco, dopo aver chiuso i primi tre mesi del 2021 con un roboante +44% alla voce utile netto del gruppo, con ricavi da 1.140 milioni di euro (+5,8% rispetto ai 1.077 del primo trimestre 2020) e un indebitamento in calo di 33 milioni. "L’incremento di tutti gli indicatori assume ancora maggiore rilevanza visto il periodo di incertezza generato dal perdurare dell’epidemia Covid – ha proseguito Bianco –. Prevediamo una importante accelerazione nello sviluppo impiantistico in ottica di economia circolare entro la fine dell’anno. E con il sostegno di questi ottimi risultati sarà possibile incrementare i principali indicatori economico-finanziari del 2021".

Iren ribadisce che negli ottimi risultati del primo trimestre hanno avuto una grande influenza il consolidamento di I.Blu (società friulana che si occupa del recupero delle plastiche, rilevata all’80% nel gennaio 2020) e Unieco (acquistata interamente la divisione ambiente nel giugno dell’anno scorso). Ma anche un inverno freddo, con relativi consumi superiori, ha giocato un ruolo importante.

"Gli straordinari risultati di crescita appena approvati evidenziano la qualità del modello multibusiness in cui il gruppo è attivo – ha chiosato il presidente di Iren Renato Boero -, con I.Blu e Unieco che hanno dato un contributo estremamente positivo. Con il piano di Governo derivante dai fondi europei rafforzeremo ancora di più il nostro ruolo di motore di sviluppo all’interno dei territori di riferimento in cui operario".