"Vorremmo soltanto piangere i nostri cari scomparsi nel 1945"

Sono trascorsi 77 anni da quando videro per l’ultima volta il padre Luigi e il loro fratello Umberto. Da allora non hanno mai smesso di cercarne le spoglie, o almeno un luogo dove poggiare un fiore in loro memoria. I due scomparvero il 26 aprile 1945: "Li portarono via alcuni partigiani, forse scambiandoli per altre persone. Nostro padre aveva 49 anni, faceva l’operaio alle Reggiane e non era interessato alla politica. Umberto ne aveva appena 17", racconta Giancarlo Margini che da allora, insieme alla sorella 90enne, rilancia sul Carlino, ogni anno, un appello. Luigi Margini aveva sei figli: fu prelevato della sua casa in via Montegrappa da tre partigiani e lo seguì anche Umberto, che non volle lasciarlo solo. Da allora dei due non si

seppe più nulla.

In base a qualche segnalazione, furono portati alla caserma partigiana di Porta Castello, poi uccisi e sepolti nei boschi a Paullo di Casina. In zona si fecero anche ricerche con il metal detector, ma non diedero l’esito sperato. "Il nostro primo invito sui giornali a darci qualche indizio sulla loro scomparsa risale al 1950. Speriamo ancora di trovare qualcuno che possa darci indicazioni. Vorremmo avere un posto in cui poter piangere i nostri familiari".