Zucchero, weekend trionfale Tre ore di poesia e musica e tanta nostalgia per la sua città

La pioggia di venerdì non ha smorzato l’entusiasmo delle migliaia di fan giunti da tutt’italia. A metà show l’artista racconta il dolore patito da bambino quando la famiglia lasciò Roncocesi.

Zucchero, weekend trionfale  Tre ore di poesia e musica  e tanta nostalgia per la sua città

Zucchero, weekend trionfale Tre ore di poesia e musica e tanta nostalgia per la sua città

La nostalgia, l’amore, le radici, la poesia, la carnalità. Se il palco della Rcf Arena potesse diffondere non solo luci e suoni ma anche profumi adeguati alle canzoni di Zucchero, la platea verrebbe certo investita dall’odore dei granai, ma anche dall’afrore dell’erba tagliata, dal calore del brodo di cappone, dal sentore del lambrusco, dall’umidità della nebbia padana.

Dopo 11 anni d’assenza, Zucchero Sugar Fornaciari è tornato nella sua città per un duplice concerto – venerdì e ieri sera – e non c’è stata pioggia che abbia potuto spegnere l’entusiasmo delle migliaia di fan (circa 60mila nella due giorni del campovolo) giunti da tutt’Italia.

Più di tre ore di musica, i successi che hanno fatto da colonna sonora ai nostri ricordi. E una band eccezionale, degna spalla di un bluesman che si è guadagnato una notorietà internazionale. Il nostro Adelmo Fornaciari da Roncocesi è reduce dai trionfi in Nuova Zelanda e Australia mentre la tournée europea lo porterà ad esibirsi nelle capitali della musica.

Ma Zucchero – a metà del concerto di venerdì – non poteva non tornare al punto: il suo sentirsi a casa, il dolore patito quando i genitori lo portarono via da Roncocesi, il rimpianto per quel tratto tipico degli emiliani – nel quale si riconosce pienamente – che non si prendono mai troppo sul serio: "Se in Emilia dico ad un amico ’ch’at vegna un azideint’, lui si mette a ridere. Difficile farlo capire a chi non ce l’ha dentro".

Poi riprendono le note. In tutto trentacinque brani in scaletta, il contributo della figlia Irene – che duetta sulle note di ’Cose che già sai’ e rende omaggio a Tina Turner – tre bis. Le luci di spengono a mezzanotte e quaranta e il pubblico esce entusiasta.

Note stonate? Pochissime, legate soprattutto ad una logistica ancora sperimentale. Contro la pioggia, c’è poco da fare: mantelline e molta pazienza: l’arena del resto non offre riparo. La birra – a otto euro – ha fatto indispettire quasi di più, così come il costo del parcheggio (22 euro) seppur in linea con le manifestazioni di pari livello. L’audio? Perfetto in certi settori – come l’arancio – mentre in altri c’è chi avrebbe gradito un volume maggiore, più trascinante. Ci sono posti a sedere dietro i pali di sostegno dell’amplificazione: c’è chi sente ma non può vedere. Insomma, l’Arena Rcf ha bisogno di qualche correttivo qua e là. Ma la serata con Zucchero non poteva che essere dolcissima.