Agricoltura, lavoratori cercasi disperatamente

Cervi (Cia): "Caccia disperata ma c’è chi sta sul divano col reddito di cittadinanza"

Vendemmia

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Reggio Emilia, 21 settembre 2019 - "Il lavoro in agricoltura c’è, manca chi lo fa». Una denuncia preoccupante quella della Cia sulla carenza di manodopera stagionale nei campi. A lanciare l’allarme è Antenore Cervi, presidente degli agricoltori reggiani. «Gli imprenditori cercano disperatamente lavoratori ma non ne trovano – spiega -. Il ricorso alla manodopera per la raccolta della frutta è sempre più problematica, per non parlare del personale specializzato in grado di guidare il trattore o fare trattamenti. È un problema che va affrontato con urgenza: l’agricoltura reggiana soffre infatti già per gli effetti dei cambiamenti climatici, dei prezzi di frutta e verdura, della burocrazia asfissiante e della spietata concorrenza straniera. Questa nuova mazzata proprio non ci voleva».

Cervi poi illustra le motivazioni: «Le cause della carenza sono molteplici. Sono in continuo calo gli italiani che sono disposti a lavorare in campagna. Anche a causa del reddito di cittadinanza che spinge molti a preferire il divano. Con l’eliminazione dei voucher è poi stata persa una grossa fetta di studenti che nei mesi di vacanza si guadagnavano qualche soldo». Infine snocciola un dato significativo: «Le aziende reggiane nella voce «costo del lavoro» non possono competere con altre nazioni come la Spagna, che ha oneri sui dipendenti che incidono dell’11% contro il 23% di quelli italiani. Tutto ciò rischia di favorire il caporalato. Un fenomeno indegno che va contrastato».