Maltempo Reggio Emilia, famiglia evacuata a Scandiano

Si tratta di due anziani, marito e moglie, che abitano al piano terra, in una zona di campagna in cui un canale è esondato. Sacchetti di sabbia contro gli allagamenti

Maltempo in zona ceramiche

Maltempo in zona ceramiche

Scandiano (Reggio Emilia), 17 novembre 2019 - Una famiglia è stata fatta evacuare in via precauzionale dalla propria abitazione allagata a Chiozza di Scandiano, nel distretto ceramico (foto) in provincia di Reggio Emilia.

Si tratta di due persone anziane, marito e moglie - quest'ultima disabile - che abitano al piano terra di una casa in via Brolo Sotto, zona di campagna in cui un canale è uscito dagli argini per via dell'ingente quantità di pioggia caduta, riempiendo così d'acqua le stanze.

La protezione civile ha deciso di trovare una sistemazione provvisoria alle due persone sfollate in attesa che la casa torni in condizioni idonee e che finisca l'allerta meteo. "Abbiamo attivato la croce rossa - ha detto all'Ansa il sindaco di Scandiano, Matteo Nasciuti -, per poter trasferire in sicurezza queste due persone. Fortunatamente hanno trovato ospitalità dai familiari, quindi con un disagio ridotto al minimo, proprio nell'abitazione accanto non intaccata da problemi".

La zona del Naviglio a Correggio

Sono state ore di intenso lavoro per Protezione civile, vigili del fuoco, volontari e autorità anche nella Bassa, in particolare nella zona dell’Unione comuni Pianura Reggiana. A San Martino in Rio l’allerta è scattata domenica notte, quando ci si è accorti del rischio di tracimazione del cavo Tresinaro, che non è l’omonimo torrente, ma che comunque lambisce alcune zone di campagna con abitazioni, a ridosso del paese. Per questo si è subito iniziato a monitorare la zona di via Chiesa a Tressano, per poi concentrare l’attenzione a Molino di Gazzata, dove è stato necessario intervenire con circa 400 sacchetti di sabbia predisposti dalla Protezione civile Icaro insieme ad altri volontari, coordinati dal tecnici comunali e dal sindaco Paolo Fuccio. Lo stesso primo cittadino ha seguito direttamente le fasi del passaggio della piena nel canale di bonifica, confermando come l’innalzamento del livello del corso d’acqua sia derivato dalle abbondanti precipitazioni cadute a livello locale, con ben 85 millimetri di pioggia in poche ore sul territorio circostante. Strade chiuse per allagamento, qualche cortile inondato, fossati colmi d’acqua. Ma tutto sommato la situazione dei principali fiumi e torrenti appare finora sotto controllo.

A Correggio chiusa la strada che collega la zona di Budrio a Gavassa per l’esondazione parziale del canale Naviglio. Una situazione che si ripete a ogni abbondante precipitazione, ma che stavolta ha costretto a deviare il traffico su percorsi alternativi per i collegamenti tra Reggio e Correggio. I ponti e i tratti interessati dall’esondazione sono stati presidiati da volontari della Protezione civile locale e da quelli dell’Associazione nazionale carabinieri. Disagi anche in alcune zone di San Martino in Rio, in particolare a Gazzata, dove alcuni cortili di abitazioni e strade sono rimaste allagate. In alcuni casi sono intervenuti i vigili del fuoco per sgomberare le aree dall’acqua. Problemi anche a Bagnolo, sempre per canali e fossati che hanno tracimato, in particolare verso via Beviera. Sulla vecchia provinciale per Novellara allagamenti i due punti della carreggiata, con problemi per il traffico. Non sono mancati problemi a Poviglio, con esondazioni in via Ceci e in via di Casalpò. Sotto controllo i corsi d’acqua principali.

Il fiume Po è da alcune ore in fase di innalzamento, ma a quote di assoluta tranquillità, distanti dal livello di guardia. Pur se in serata è stata prevista la precauzionale chiusura della passerella pedonale sul Crostolo, tra Guastalla e Gualtieri. Sotto controllo anche l’Enza e il Crostolo, che nel primissimo pomeriggio ha iniziato a calare di livello tra Cadelbosco e Santa Vittoria. L’Enza nella notte di domenica si è avvicinato ai nove metri al ponte di Sorbolo, a due metri sotto il livello che fa chiudere il passaggio tra le province di Reggio e Parma, ma poi è iniziato il calo, scendendo rapidamente di quota.