MATTEO ZANICHELLI
Reggio Emilia

La pizza 'Petalosa' è made in Reggio

E’ l’opera della chef Nazzarena Ferretti. Il tocco in più: l'aggiunta di fiori commestibili come la viola del pensiero, la viola cornuta, bocca di leone e calendula

Nazzarena Ferretti

Nazzarena Ferretti

Reggio Emilia, 6 marzo 2016 - NASCE la pizza «Petalosa»... per difendere il made in Italy. Il termine (‘petaloso’) più utilizzato del momento è stato preso a prestito per coniare un tipo di pizza fatto interamente con ingredienti del territorio.

Tutto questo è stato messo in piedi dalla Coldiretti Emilia Romagna che, ieri mattina, alla rassegna di ModenaFiere «Verdi passioni» (aperta ancora per tutta la giornata di oggi, chiude stasera, e vede 15 aziende reggiane presenti), presso lo stand «Campagna Amica», ha presentato «Petalosa».

La specialità di primavera è stata pensata per la festa della donna. L’iniziativa si inserisce nel tentativo di dare sempre più valore ai prodotti di qualità, come il proseguio della raccolta-firme a sostegno dell’iscrizione della pizza all’Unesco come patrimonio dell’umanità. Infatti, oggi, in Italia quasi due pizze su tre (63 per cento), secondo l’indagine Coldiretti, sono ottenute da un mix di ingredienti provenienti da migliaia di chilometri di distanza senza alcuna indicazione per i consumatori.

«PETALOSA» è stata realizzata dalla chef Nazzarena Ferretti dell’azienda agricola reggiana «Il Filo della Polenta». Si tratta di un punto vendita-laboratorio, nato alla fine del 2012, a conduzione familiare, che produce prodotti da forno, pasta fresca, confetture, conserve, salumi (ora sta lanciando anche il proprio latte pastorizzato) esclusivamente fatti in casa, ricercando l’alta qualità delle materie prime.

«Questa particolare pizza, colorata e briosa, è composta da farina di cereali e pomodori del nostro spazio - spiega la cuoca 53enne -. Solo la mozzarella la prendiamo da un’azienda del territorio che fa sempre parte del circuito ‘Campagna Amica’. In un secondo momento vengono aggiunti fiori commestibili, made in Reggio. Si tratta della viola del pensiero, viola cornuta, bocca di leone e calendula. E’ stata una bellissima esperienza poter fare questa presentazione, tantissime persone si sono fermate incuriosite dal nome e hanno mangiato gli assaggi. Credo sia giusto promuovere i prodotti di qualità. E le realtà in cui si mangia in modo onesto, come la nostra, iniziano a esserci».

«L’IMPORTANTE è rispettare sempre la base della pizza, la tradizione, poi si può creare ciò che si vuole - spiega Giovanni Mandara, titolare della Piccola Piedigrotta e autore di tanti progetti culinari (ha pure portato una sua creazione al Papa) -. Credo che ‘Petalosa’ sia un ottimo modo per promuovere il cibo di qualità. Così come la candidatura della pizza a patrimonio dell’Unesco. Si deve fare chiarezza sull’origine italiana degli ingredienti ed eliminare ciò che è spazzatura. Bisogna educare il cliente alla qualità. Oggi le persone sono molto più attente a questi aspetti».

IL BUSINESS della pizza in Emilia Romagna (sempre secondo la Coldiretti) ha superato gli 850 milioni di euro in circa 5.500 tra pizzerie, ristoranti, locali per l’asporto, taglio e trasporto a domicilio che danno lavoro a oltre 15 mila persone (a Reggio sono circa 520 i locali che la servono).