Campagnola, bufera su un consigliere 5Stelle: "Ha augurato la morte a Berlusconi"

Critiche per un post su Fb. Arrivano le scuse di Singh

A sinistra Radjinder Singh, a destra Silvio Berlusconi

A sinistra Radjinder Singh, a destra Silvio Berlusconi

Campagnola (Reggio Emilia), 17 aprile 2018 - "Berlusca, se vuoi risolvere tu la situazione in Siria, muori. E’ l’unico modo». Un messaggio sulla propria pagina Facebook ha scatenato la polemica. Perché a scrivere il messaggio è stato un consigliere comunale in carica a Campagnola, Radjinder Singh, in forza al Movimento 5 Stelle. Il post è stato cancellato poco dopo. Ma lo hanno letto in molti. Fra loro pure Fernando Bertacchini, consigliere comunale e capogruppo di 'Progettiamo Campagnola': «Nonostante lo abbia tolto dopo poche ore, ritengo grave il post scritto dal consigliere Singh. Augurare la morte ad un leader politico, che sia Berlusconi, Renzi, la Boldrini o la Kyenge, è già grave di per sé. Se a farlo è un rappresentante delle istituzioni, la cosa è ancora più grave. A parti capovolte, o se a essere stato insultato fosse stato un politico donna o di colore, ci sarebbe stata una sollevazione popolare. Mi auguro che il capogruppo del M5S chieda scusa o valuti la sua permanenza all’interno del consiglio comunale».

Anche il consigliere di Novellara (oltre che provinciale e dell’Unione Comuni Bassa Reggiana) Cristina Fantinati se la prende con Singh: «Augurare la morte agli avversari politici è di cattivo gusto: è inammissibile, è inaccettabile, è una dimostrazione di totale mancanza di rispetto democratico e istituzionale. In tutti questi anni di battaglie politiche sempre all’opposizione, io non mi sono mai permessa di augurare la morte a nessuno, perchè gli avversari politici si affrontano solo e soltanto con gli strumenti della politica e della democrazia.

Consiglio a questo consigliere del M5S di scusarsi pubblicamente per questo post». E lo invita a dimettersi dal suo ruolo pubblico. E Singh cosa dice? «Ho semplicemente postato un messaggio altrui, come citazione. E l’ho fatto sul mio profilo Facebook privato, non su quello istituzionale. Perché dovrei scusarmi?».

SINGH SI SCUSA IL GIORNO DOPO -  Arrivano le scuse, ma non le dimissioni, di Rajinder Singh. Di fronte polemiche e richieste di dimettersi, giunte tra l'altro dal suo stesso partito, Singh corregge però oggi il tiro. "Con grande umiltà e sincerità è mio dovere rivolgere le mie più sentite scuse a tutti coloro i quali è stata lesa la propria sensibilità morale", afferma, precisando però "che il mio 'post' non voleva essere assolutamente discriminatorio o offensivo nei confronti di nessuno e soprattutto riguardo al personaggio politico cui si fa riferimento".

Il commento "voleva essere una battuta (pesante) in riferimento a lasciare lo spazio politico che rappresenta non di certo un augurio per la sua dipartita. Ho inteso come uno scherzo". Il consigliere comunale aggiunge ch "probabilmente chi già aveva contro di me antipatie o sospesi politici ovviamente ha colto l'occasione al volo per utilizzare detto post a suo uso e consumo tra l'altro pubblicandolo in maniera parziale omettendo (o forse tagliandone) alcune parti da cui si evinceva il carattere scherzoso della condivisione".

Ovviamente, sostiene ancora Singh, "non era nelle mie intenzioni mettere in difficoltà il m5s, non e' in discussione comunque la mia correttezza in ambito politico e nelle sedi opportune dove svolgo il mio ruolo rispettando comunque quelle che sono le diverse parti politiche, come si può chiaramente evincere dalle votazioni che sono anche andate anche a favore delle altre parti politiche quando queste hanno proposto cose utili a tutta la cittadinanza".

a.le.