Gualtieri, quando Garibaldi si dissetò con l'anguria

Rievocato a Santa Vittoria un evento storico dell'agosto 1859

L'anguria offerta a Garibaldi

L'anguria offerta a Garibaldi

Gualtieri (Reggio Emilia), 16 luglio 2018 - Tradizione, storia, cultura e prodotti tipici alla “fiera del buon vivere”, nel fine settimana a Santa Vittoria di Gualtieri. In paese sabato sera, nonostante la minaccia del maltempo e qualche goccia caduta proprio quando l’evento stava per cominciare, è stato rievocato un importante episodio storico. Si tratta del passaggio di Giuseppe Garibaldi, avvenuto il 19 agosto 1859 proprio da Santa Vittoria, transitando sull’antico ponte delle Portine per poi proseguire verso Guastalla.

Da sud, lungo l’argine, i paesani videro arrivare la figura del generale, già diventato un personaggio molto noto e ammirato. Con lui un drappello di uomini a cavallo. Era l’Eroe dei due mondi, che stava passando proprio dal paese. Da pochi giorni era comandante dell’esercito della Lega militare dell’Italia centrale e, proveniente da Modena, era impegnato in una ispezione nel Reggiano.

La rievocazione a Santa VIttoria

La rievocazione è stata introdotta dal vicesindaco Marcello Stecco, davanti a un pubblico numeroso e interessato, per una manifestazione che ha coinvolto pure i ragazzi del paese, impersonando i garibaldini, ma anche i braccianti e i contadini dell’epoca. Luca Torelli, nei panni di Silinguerra Franzoni, detto Gueròn, l’uomo che incontrò Garibaldi, proprio come avvenne nel 1859, ha fatto accomodare Garibaldi su una sedia, per poi offrirgli una fetta delle cocomere che aveva esposte accanto al torrente Crostolo.

Una fetta di anguria che era diventato un dissetante toccasana in quella giornata di agosto, calda e afosa. Il tutto è stato accompagnato dal suono del violino di Orfeo Bossini e dal racconto di quell’episodio, che non fa parte dei libri di storia ma che è stato tramandato ai giorni nostri dal racconto orale dei vittoriesi. La festa è proseguita ieri mattina con la sfilata delle bande di Santa Vittoria, Guastalla/Dosolo e Campagnola, conclusa da un pranzo etnico a base di riso.