Bocciata la riforma, la Reggiana soddisfatta

L’Assemblea di Lega ha respinto il nuovo format del campionato (sei gironi da 10 squadre) che non piaceva al club granata

di Francesco Pioppi

Respinta e senza appello. La riforma del campionato di Serie C proposta da Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, non è passata. Così ha deciso l’assemblea che si è riunita ieri all’Hotel Hilton di Fiumicino e a cui ha partecipato anche il presidente della Reggiana Carmelo Salerno accompagnato per l’occasione dal segretario generale Nicola Simonelli. 34 i voti a favore, 24 i contrari e un astenuto (più la Juventus Next Gen che non ha diritto al voto) con il quorum che era fissato a 40. È chiaro che per il numero uno della Lega Pro si tratti di un flop piuttosto evidente, nei numeri e nei fatti.

"Il risultato è abbastanza semplice - ha commentato lo stesso Ghirelli pochi istanti dopo il verdetto - bisogna prendere atto che occorreva una maggioranza qualificata che non c’è. La proposta del nuovo format è stato respinto e di certo non mi aspettavo questo risultato o meglio: speravo che non fosse così. C’è il Censis che descrive il paese che è ripiegato su sè stesso e non ha la voglia di reagire pur sapendo che c’è disuguaglianza - conclude con amarezza - Speravo che reagissimo dando un messaggio che potesse andare in una direzione diversa".

Seguendo quelle che erano le prime indicazioni, i 60 club sarebbero stati suddivisi in 6 gironi da 10 squadre formati secondo criteri di territorialità, con ogni team che avrebbe poi giocato 18 gare durante la regular season (9 di andata e 9 di ritorno); le prime 5 classificate di ogni girone avrebbero avuto un accesso privilegiato alla poule Promozione (tre gironi da 10) mentre le ultime 5 classificate sarebbero finite nella poule Retrocessione (tre gironi da 10). Insomma un tentativo, un po’ troppo caotico, di rimescolare le carte rendendo più imprevedibili i verdetti dei campionati, ma abbassando eccessivamente il peso specifico della regular season a discapito di chi, come la Reggiana, il Cesena o l’Entella, fa investimenti importanti per ottenere una promozione diretta che passa attraverso un percorso di continuità.

Ieri da parte dei vertici granata non sono arrivate dichiarazioni ufficiali, ma la posizione della Reggiana era già stata esplicitata in precedenza dal presidente Salerno che si era detto: "Non favorevole alla riforma nei termini proposti". Ieri è arrivata la parola fine a un format che non avrebbe risolto i problemi di una Lega che, in primis, dovrebbe pensare a ridurre il numero delle partecipanti visto che ogni estate almeno dozzina di club devono fare i salti mortali per riuscire ad iscriversi. E spesso si fanno anche molto male.