"A San Marino lo smart working è schiacciato da una normativa burocratica e complessa"

A San Marino, l'organizzazione degli imprenditori critica la legge sullo smart working, definendola troppo burocratica e limitante. Chiedono una revisione per rendere lo smart working più efficace e flessibile.

"A San Marino lo smart working è schiacciato da una normativa burocratica e complessa"

"A San Marino lo smart working è schiacciato da una normativa burocratica e complessa"

"A San Marino lo smart working è tutt’altro che agile". A mettere sotto la lente, senza risparmiare critiche, la legge che regola il lavoro agile sul Titano è Osla, l’organizzazione che riunisce gli imprenditori sammarinesi. "Negli ultimi anni – dicono dall’associazione di categoria – lo smart working è diventato uno strumento interessante per molte imprese e per i lavoratori, offrendo flessibilità e migliorando la qualità della vita lavorativa. Tuttavia, a San Marino, il suo utilizzo risulta limitato a causa di regolamenti di attuazione che vincolano eccessivamente le aziende, rendendo lo smart working tutt’altro che agile". La normativa attuale infatti "risulta troppo burocratica e complessa, disincentivando molte imprese dall’adozione formale dello smart working. Crediamo fermamente nelle potenzialità di questo strumento, ma la sua regolamentazione deve essere rivista per renderlo davvero efficace e flessibile, a beneficio sia dei datori di lavoro sia dei lavoratori". L’obiettivo, secondo gli Imprenditori, "deve essere quello di creare un quadro normativo più snello e accessibile, che consenta a tutti di lavorare da casa in maniera regolare e trasparente. Chiediamo con forza una revisione delle modalità di attuazione dello smart working. Solo così potremo garantire uno strumento realmente agile, in grado di migliorare la produttività aziendale e la qualità della vita dei lavoratori, creando un ambiente di lavoro adatto alle esigenze di un’economia in continua evoluzione".