Accordo per assumere 300 precari

Firmata da governo e sindacati l’intesa che riguarda i lavoratori della Pubblica amministrazione

Migration

Sindacati e governo hanno firmato l’accordo di stabilizzazione per i precari della Pubbica amministrazione. Dal venerdì, quindi, sono partiti gli effetti della stabilizzazione per circa 300 lavoratori pubblici. Le Federazioni Pubblico impiego di Csdl, Cdls e Usl hanno incontrato in due momenti successivi i lavoratori precari al Teatro Nuovo di Dogana. I dirigenti sindacali hanno illustrato l’accordo raggiunto, "punto di arrivo – spiegano – di una trattativa lunga ed estenuante, anche per la complessità degli argomenti, iniziata nel 2021 subito dopo la firma della stabilizzazione del personale dell’Iss. Un risultato molto positivo, sintesi di una mediazione di due posizioni inizialmente molto distanti. Con la contrattazione e il confronto si è giunti ad un accordo che soddisfa entrambe le parti e soprattutto dà risposte concrete ai dipendenti precari da molti anni". Attraverso la stabilizzazione questi lavoratori si vedono riconosciuti diritti normativi ed economici che li allineano ai colleghi non precari. "Come nelle precedenti stabilizzazioni – spiegano dai sindacati – sono previste una prima fascia a cui accedono i dipendenti che al 31 dicembre 2021 abbiano maturato tre anni di servizio o cinque anni per il personale docente, e una seconda fascia che prevede una anzianità di servizio di due anni per i dipendenti Pa o tre anni per il personale docente".

La prima fascia garantisce l’attuale regime retributivo e normativo, mentre la seconda fascia garantisce, previo superamento di una verifica di idoneità, la priorità per i futuri incarichi e, alla maturazione dei requisiti della prima fascia, il tempo indeterminato con il ‘nuovo’ regime retributivo e normativo.

"Altro risultato importante è l’allineamento dell’accordo a suo tempo firmato per il precariato Iss con quello attuale. In tal modo tutti gli stabilizzati pubblici sono nelle medesime condizioni".

Parte integrante dell’accordo è quello che riguarda le linee di indirizzo per il nuovo regime normativo e retributivo, che governo e sindacati si impegnano ad adottare nel tavolo del rinnovo del contratto che dovrà essere aperto entro il mese di luglio. "La trattativa dovrà conciliare la necessità di tutelare il potere d’acquisto di salari e stipendi dei lavoratori, fermi al 2010, coniugandola con l’esigenza dell’amministrazione di contenere le spese".