"Addio low cost, oggi serve il prezzo giusto"

Federalberghi rilancia e chiede agli operatori di rivedere le tariffe. Patrizia Rinaldis: "Non possiamo più permetterci di dare tanto per poco"

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Addio vacanza low cost. "E’ persino sbagliato usare questo termine. Oggi i tempi sono cambiati", sentenzia la presidente di Federalberghi Rimini Patrizia Rinaldis. Per decenni la Riviera è stata il regno delle vacanze economiche, con offerte incredibili. E per anni Federalberghi e la stessa presidente hanno contestato i prezzi stracciati, a volte ritenuti "indecenti", perché danneggiavano l’intero comparto alberghiero e la stessa immagine della Riviera. Argomento attuale soprattutto alla luce dei cambiamenti economici e dei rincari in atto, che stanno modificando le abitudini non soltanto delle famiglie, ma anche degli albergatori. Il riferimento è al caro energia e alla filiera di prezzi alimentari, lavanderia e tanto altro aumentati a volte con numeri in doppia cifra.

La presidente lo aveva già detto settimane fa: "Attenti alle tariffe che si fanno, perché a fine stagione poi i conti devono tornare". In altre parole lanciare le maxi offerte, o accettare le proposte a 20 euro mezza pensione dei tour operator per i soggiorni dei gruppi, rischia di portare gli albergatori a una stagione in perdita. L’attuale situazione economica manda in pensione l’idea stessa di vacanza low cost. "Oggi quel termine non ha più senso. Va dato il giusto valore alla vacanza che si vuole fare. Abbiamo in città oltre un migliaio di strutture alberghiere e ce ne sono di tutte le tipologie, anche di spesa. Le offerte a prezzi bassi penso che continueranno a esserci, ma non è più pensabile ragionare in termini di vacanze a Rimini spendendo pochissimo. Guardiamo cos’è accaduto con l’hotel Gobbi. Tariffe impensabili, tant’è che è andata come è andata e molti turisti purtroppo sono rimasti fregati".

Sono le stesse compagnie aeree a cambiare tariffe e approcci. Volare con due soldi è oggi impossibile. "Appunto – prosegue la presidente – le compagnie aree non parlano più in questi termini. Non è più appropriato. E la stessa cosa accade nel comparto alberghiero. Non ci si può più permettere di dare tanto per poco. E’ necessario fissare un giusto prezzo per i servizi offerti. Le regole sono cambiate". Un cambiamento che deve andare di pari passo con quello del dna dell’albergatore, sempre più imprenditore. Per questo, secondo la presidente, deve cambiare anche l’atteggiamento nei confronti dei maxi aumenti energetici. In una lettera inviata ai soci Patrizia Rinaldis ha scritto: "Ogni singolo imprenditore ha in mano e dunque conosce la propria situazione contabile sulla quale costruire la propria proposta commerciale. Comprendo e capisco bene l’amarezza di questo periodo, che vede i margini assorbiti dagli aumenti. Ma in prossimità degli eventi fieristici e congressuali già calendarizzati, rispondere non sappiamo se apriremo perché i costi energetici sono troppo alti non è una risposta. I nostri rivali farebbero carte false per portarci via fiere ed eventi. Non distruggiamo ciò che con tanta fatica abbiamo costruito, ma costruiamo un nuovo sistema tariffario in linea con l’attuale situazione".

Andrea Oliva