Ai mondiali Rimini c’è "Le nostre t-shirt in Qatar"

L’azienda locale Olè Artist è già stata partner degli Emirati. L’ad Passante: "Vestiamo. le star del grande evento"

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di Maddalena De Franchis

Sta per alzarsi il sipario sul Mondiale di calcio probabilmente più dibattuto della storia: oggi si giocherà, infatti, la partita inaugurale fra la squadra padrona di casa, il Qatar, e l’Ecuador. La nazionale italiana, si sa, guarderà quest’edizione in tv, non essendosi qualificata per la fase finale: ma c’è un’azienda riminese che conosce e frequenta da tempo il ricco emirato. Si tratta di Olè Artist, poliedrico marchio con basi a Rimini e Milano, attivo su più fronti: dalla musica allo spettacolo, dalla moda alla solidarietà.

L’avventura del brand riminese in Qatar comincia a gennaio 2020, poco prima dell’emergenza Covid. In quell’occasione, Olé Artist è stato partner ufficiale del festival Qatar Live e, con le sue t-shirt, ha vestito star internazionali del calibro di Katy Perry, Maluma e i Maroon Five e si ripeterà per le star attese anche per l’evento calcistico: "Siamo stati in Qatar quasi un mese, in qualità di partner ufficiali di uno degli eventi musicali più prestigiosi del pianeta – spiega Max Passante, amministratore delegato di Olé –. È stata un’esperienza preziosa, perché abbiamo avuto l’opportunità di instaurare importanti collaborazioni. Del resto, sia per qualità degli artisti, sia per visibilità mediatica dell’evento, il Qatar Live rappresenta davvero una straordinaria vetrina per un’azienda giovane come la nostra. All’interno del villaggio disponevamo infatti di un nostro corner, con le magliette ufficiali di Olé, che hanno destato grande curiosità".

"Il clima era positivo – prosegue Passante – per molti aspetti, la kermesse ricordava il classico festival musicale europeo, seppur di dimensioni enormemente più grandi. Ma, al di là della facciata di normalità, c’era una gestione con regole rigidissime, in primis per il timore di attentati terroristici: una paura assai diffusa a tutti i livelli. È emerso anche il contrasto tra la nostra mentalità e quella tipica degli Emirati arabi: a tal proposito, ricordo un episodio di cui siamo stati involontari spettatori. All’ingresso di uno dei concerti c’era un ragazzo vestito in maniera bizzarra per le consuetudini del luogo: aveva il viso truccato e i tacchi a spillo. La polizia locale l’ha subito fermato spiegandogli, con modi alquanto diretti, che con quell’outfit non poteva accedere allo spettacolo. Lui ha commesso l’errore di andare in escandescenza e, qualificandosi come un fan di Katy Perry, ha cominciato a inveire. A quel punto, la polizia è passata subito dalle parole ai fatti: l’ha immobilizzato e portato via. Nei giorni a venire non abbiamo più saputo niente di lui".