Apre il museo dell’informatica tra cimeli e rarità "Un viaggio nella storia dell’uomo e dei computer"

Sabato l’inaugurazion al Palazzo del Bargello, ci sarà anche il ministro Bianchi

Il Museo del Calcolo di Pennabilli è pronto a esporre un fiocco azzurro e ad abbracciare l’arrivo del suo ’fratello’ più moderno. Questo sabato, alle 18, nello storico Palazzo del Bargello, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi taglierà il nastro del Museo di Informatica. Si tratta di 11 sezioni sulla storia dell’informazione con particolare riferimento ai metodi concettuali e agli strumenti tecnologici che l’uomo ha inventato per poterla rappresentare, memorizzare ed elaborare.

Allestito nelle sale al primo e al secondo piano del Bargello, gestito dall’azienda municipalizzata Valseco, il museo è l’occasione per capire le enormi potenzialità del computer e dell’informatica. "È il naturale proseguimento del Museo Matereuka – assicura Renzo Baldoni, il creatore di entrambi i musei – In questo modo potremo far osservare l’evoluzione dal 30.000 a.C. fino al futuro".

In esposizione ci saranno l’evoluzione dell’hardware, 4 generazioni di computer, 80 microprocessori, con l’esclusiva mondiale del microprocessore a logica Fuzzi regalato dall’Università di Palermo. "Non lavora solo con lo 01, ma anche con valori intermedi ed è molto usato in intelligenza artificiale", rilancia Baldoni. Tra i pezzi speciali, poi, ci sarà il primo hard disk Ibm esposto accanto a uno odierno. Uno strumento mille volte più piccolo, ma mille volte più capiente. E ancora una sala dedicata alla Olivetti e una alla Apple. L’azienda delle Mela ha persino chiesto al Museo il primo plotter Apple, che Pennabilli possiede e la multinazionale statunitense no.

m.c.