Beccari racconta l’Europa agli industriali

Nei giorni scorsi l’incontro con gli imprenditori dell’Anis. Intanto il sindacato attacca: "Tempi non rispettati"

Beccari racconta l’Europa agli industriali

Beccari racconta l’Europa agli industriali

Il segretario di Stato agli Esteri, Luca Beccari, racconta l’Europa agli industriali. Al centro c’è il mercato unico nel quale, quando l’accordo di associazione con l’Unione Europea sarà effettiva realtà, i sammarinesi saranno equiparati ai cittadini europei. E questo vale naturalmente anche per le imprese. Questo è soltanto uno dei passaggi sottolineati dal ministro Beccari durante l’incontro avuto con gli associati dell’Anis. Beccari ha raccontato loro la struttura dell’accordo "partendo dal quadro istituzionale – riferiscono dagli Esteri – e sottolineando il nuovo status giuridico in capo ai cittadini e alle imprese sammarinesi". Ha sottolineato "la creazione di due importanti tavoli bilaterali: il Comitato di associazione per un confronto stabile sulle relazioni tra San Marino e Unione europea e l’attivazione di Comitati misti per la discussione delle singole tematiche oggetto dell’accordo, rimarcando il ruolo della Corte di giustizia dell’Ue che si porrà a garanzia del concetto di equivalenza e che vigilerà sulla corretta applicazione dell’accordo".

Il Segretario ha illustrato le tappe che porteranno alla firma e alla ratifica dell’accordo. "Allo stato attuale si è nella fase di definizione del testo pilota. Presentati agli imprenditori anche i settori e le tematiche sensibili per San Marino che necessitano di apposite deroghe, rivendicate in fase di negoziato, quali i diritti di stabilimento, temporanei o permanenti, ottenendo l’introduzione di un sistema di quote. Analogo riferimento sulle clausole di salvaguardia a tutela delle peculiarità della Repubblica".

Sui tempi che stanno conducendo San Marino verso l’accordo entra a gamba tesa il segretario della Csdl, Enzo Merlini. "Il segretario Beccari aveva annunciato che occorreva attendere i tempi per le traduzioni nelle diverse lingue e che si sarebbe arrivati alla parafatura tra fine gennaio e inizio febbraio – dice il sindacalista – Oggi ci viene detto che per completare tutte le traduzioni potranno volerci ancora alcuni mesi. Visto che i tempi annunciati non sono stati rispettati e che, come già detto in varie occasioni, un Paese democratico non può essere governato solo attraverso la decretazione perché la maggioranza consigliare non è più in grado di approvare le leggi, è il caso di concludere la legislatura il prima possibile".