Bucci: "Numeri poco chiari sulle presenze al Palas Nessuna distinzione per chi è rimasto un giorno solo"

"Già oltre 25mila presenze nei primi sei mesi dell’anno al Palacongressi? Ne sarei contento. Purtroppo i dati forniti non fanno sufficiente chiarezza, non distinguendo tra visitatori giornalieri ed eventi che si protraggono per più giornate, gli unici che producono presenze, ovvero pernottamenti e ricaduta economica anche su ristoranti, bar e negozi dell’intera città". Gabriele Bucci, capogruppo civico, analizza i numeri forniti di recente dalla direzione della struttura sul lungofiume.

"Si parla di presenze – prosegue – ma non si suddividono le presenze fra quelle relative al solo Palacongressi e quelle tipiche congressuali. Per considerarle tali, occorre che, come avviene per le presenze turistiche, esse comprendano almeno un pernottamento in una struttura ricettiva. Altrimenti, sono solo presenze ’one day long’ che si esauriscono all’interno della location Palacongressi". Non contano? "In questo caso non hanno nulla a che fare con i congressi che, avendo spesso una durata di più di un giorno, non producono introiti solo per le sale congressuali, ma distribuiscono ricchezza sul territorio, dai bar ai ristoranti, dagli esercizi ricettivi (alberghi, rta, b&b, etc.), dai negozi e ai locali pubblici. Ovviamente, sono queste le presenze più interessanti perché creano ricchezza per tutta la città. E spesso al di là del numero di partecipanti, in quanto, specie se si svolgono durante i week end, i congressisti si fanno accompagnare da consorti e familiari". Bucci sottolinea che i Palacongressi di Rimini e Riccione sono stati realizzati con forti contributi pubblici (Regione, Provincia, Camera di Commercio, Comuni e - nel caso di Rimini - privati). "Quello di Bellaria Igea Marina, essendo stato realizzato da un privato, in passato questi contributi pubblici non li ricevette". "Senza partecipazione pubblica – chiosa Bucci – oggi sul mercato dei convegni e congressi si raccoglie quello che lasciano cadere dal piatto Rimini e Riccione, irraggiungibili per qualità e competitività".