REDAZIONE RIMINI

Caos concessioni: "Le spiagge attrezzate sono un terzo del totale. Non servono i bandi"

Conclusi i lavori del tavolo tecnico tra governo e categorie dei balneari

Caos concessioni: "Le spiagge attrezzate sono un terzo del totale. Non servono i bandi"

Le spiagge attrezzate su tutto il territorio nazionale sono solo un terzo del totale. La risorsa sabbia è ampiamente disponibile. Per questo non occorre procedere con l’applicazione della direttiva Bolkenstein e con le evidenze pubbliche. Il calcolo della disponibilità non viene fatto a livello regionale ma nazionale. E’ quanto, in estrema sintesi, è emerso dalla chiusura dei lavori del tavolo tecnico consultivo in materia di concessioni demaniali marittime, fluviali, presieduto da Elisa Grande, capo dipartimento della Presidenza del Consiglio, ai lavori dei quali in questi mesi hanno preso parte tecnici diversi ministeri. Ieri sono stati illustrati i risultati finali, di fronte ad alcuni parlamentari della maggioranza e ai vertici delle associazioni di categoria dei balneari e delle imprese turistiche. Centrato l’obiettivo di partenza, che era quello di appurare che non c’è scarsità del bene spiaggia. Di conseguenza, l’applicazione della Bolkenstein è evitabile. Secondo l’Italia. Da vedere ovviamente ’cosa dirà’ l’Unione Europea. "Intanto è stato messo un punto fermo – commenta Mauro Vanni, presidente Confartigianato imprese demaniali, presente all’incontro capitolino –. Tra spiagge occupate e superficie demaniale ’non concedibile’ si arriva al 33 per cento. Un terzo del totale. Raggiunto senza ancora considerare i dati di laghi e fiumi, non tutti reperibili. Quando ci saranno la percentuale di bene disponibile aumenterà ancora". Oltre a "ringraziare il tavolo tecnico per il grande lavoro svolto", Confartigianato, insieme a gran parte delle associazioni di categoria dei balneari, ha chiesto un extra time. Vanni ha richiesto nel corso dell’incontro "che il tavolo non si chiuda finché non sia completatato il mandato, raccogliendo tutti i dati relativi al demanio marittimo lacuale e fluviale". "Una volta completato il quadro – aggiunge Vanni – è necessario che il governo vada immediatamente in Europa per rilevare la non scarsità della risorsa. Ma da subito attui, di concerto con Regioni e Comuni, un provvedimento legislativo che blocchi le procedure di evidenze pubbliche concordando in un tavolo con anche regioni e Anci un percorso utile ad affrontare urgentemente la scadenze delle concessioni fissata attualemnte al 31 dicembre 2023" (la data fissata da una recente sentenza del Consiglio di Stato). "Crediamo sia una strada percorribile – conclude Confartigianato – a fronte di quanto emerso dalla ricognizione del bene, che ha confermato la non scarsità della risorsa naturale".

"Il governo dice che non c’è scarsità di risorsa spiaggia – commenta Simone Battistoni, presidente regionale Sib –. Da vedere il parere dell’Ue, anche a fronte di due sentenze del Consiglio di Stato. Impensabile comunque fare i bandi in tre mesi. Chiediamo certezze perché il settore è bloccato. E i nostri competitors, vedi l’Albania ma non solo, corrono".

Mario Gradara