ALBERTO CRESCENTINI
Cronaca

Carlton Myers compie oggi 50 anni: inossidabile campione

"Il colore della pelle mi ha creato qualche difficoltà, ho dovuto rendere il doppio degli altri"

Carlton Myers, 50 anni

Carlton Myers, 50 anni

Rimini, 30 marzo 2021 - Mezzo secolo di Myers. Già, era il 30 marzo 1971, giusto cinquant’anni fa, quando Carlton venne alla luce a Londra da Iole, una ragazza di Perticara che si sarebbe trasferita presto a Rimini, e Carlton sr., saxofonista britannico di origini caraibiche. In Italia ci arriva a 9 anni e dalla città adriatica non se ne va più. Anche Carlton jr., come il padre, è attratto dalla musica, il suo strumento è il flauto traverso, ma quando nella sua vita entra il basket le priorità cambiano.

"Il colore della pelle mi ha creato qualche difficoltà, niente di irreparabile o invivibile – ha detto in una recente intervista – Non è stato comunque facile, ho dovuto rendere il doppio degli altri, ma il Signore è sempre stato con me e mi ha dato la forza di non arrendermi mai anche davanti a episodi magari non eclatanti ed evidenti, ma più sottili e invisibili che solo io potevo percepire". Myers riconosce che il suo arrivo in Italia è avvenuto in un momento di benessere nel nostro Paese: "Adesso si arriva in un Paese sofferente e anche insofferente, negli anni ‘80 c’era un benessere economico fiorente".

All’inizio è soprattutto un talento fisico, poi, forgiato da quel maestro che era Claudio Papini, aggiunge un notevole bagaglio tecnico. Si parla di lui sin da ragazzino, anche perché nelle giovanili, dove si ritrova accorpato al fantastico gruppo dei ‘72, può mettersi in mostra, così come paradossalmente gli giova la retrocessione in B del Basket Rimini nel ‘90. A quel punto la società punta sui ‘puledri’ del vivaio e torna subito in A2 con Myers protagonista. Poche settimane dopo la promozione i baby biancorossi vincono pure il titolo italiano juniores e la firma del ventenne Carlton è nitida. Sta esplodendo, la guardia, e nella stagione successiva Rimini vola in A1 con un super Myers, che ne segna quasi 27 a partita.

Gli operatori di mercato lo hanno nel mirino e nell’estate ‘92 lascia una prima volta la squadra della sua città per accasarsi una trentina di km più a sud. Tre, quattro uscite e della viscerale Pesaro diventa un idolo. Il club marchigiano lo ha preso in comproprietà e nel ‘94 tutti si aspettano che riscatti anche l’altra metà del cartellino (parliamo comunque di 7 miliardi delle vecchie lire...). Invece lo sponsor Scavolini attraversa un momento difficile e lascia perdere, così Carlton – suo malgrado – ritorna a Rimini.

La cosa non lo rende affatto felice e c’è da capirlo: è uno degli italiani più forti e deve giocare in A2, una specie di retrocessione. L’annata è complicata, anche se il 26 gennaio ‘95, al Flaminio, contro Udine segna 87 punti, divenendo il miglior marcatore in un singolo incontro del campionato italiano. Ma a parte quell’acuto, la stagione si chiude male: Rimini fallisce un salto in A1 che sembrava scritto e Carlton se ne va. Destinazione Bologna, stavolta. Anche nella Fortitudo – dove vincerà lo scudetto 99/2000, unico in carriera – diventa un’icona, così come il suo volto e i suoi modi bucano lo schermo. Ed eccolo, insieme a Renato Pozzetto, in una serie di spot televisivi di un noto panettone. Sempre nel 2000 il presidente del Coni Petrucci lo vuole come portabandiera azzurro alle Olimpiadi di Sydney. Con la nazionale il top lo raggiunge invece nel ‘99, quando cattura l’oro agli Europei. La carriera lo porta poi altrove, anche in Spagna: e non manca una terza parentesi nella sua Rimini (2009/2010). Di lì a poco smetterà, anche se il basket non uscirà mai completamente dalla sua vita, così come lo si vedrà ancora in tv quale co-conduttore della trasmissione ‘Wild – Oltrenatura’.