
Casa Don Gallo, aiuto a chi soffre Soccorse 44 persone in difficoltà
Non solo Franco, il clochard storico del centro di Rimini, è stato soccorso, salvato e aiutato a scampare il peggio. Sono state ben 44 lo scorso anno, 123 nel triennio precedente, le persone con gravi problemi di marginalità sociale accolte a Casa Don Gallo. Dove hanno ottenuto una sistemazione stabile, con un periodo iniziale di tre mesi seguito da un progetto ’cucito su misura’ o dalla ricerca di soluzioni alternative. Casa Don Gallo, spazio di accoglienza per senza fissa dimora in via De Warthema, a due passi dal centro storico, offre accoglienza h24, servizio di colazione e pasti, pulizia, docce e igiene personale.
ll centro "favorisce percorsi di autonomia e inclusione sociale per gli abitanti – sottolinea Kristian Gianfreda, assessore alla Protezione sociale e presidente del Distretto socio sanitario di Rimini –, che possono seguire attività ricreative e di relazione sociale, ma anche laboratori e corsi per sviluppare competenze e conoscenze utili all’inserimento nel mondo del lavoro". Molta importanza viene data alle attività che si possono fare all’interno, dove si trova una ’palestra popolare autogestita’, un laboratorio di pasticceria, un mercato alimentare solidale con prodotti locali, un orto e una pizzeria sociale: "tutti modi e opportunità per coinvolgere attivamente gli inquilini". Presenti servizi di ascolto con operatori qualificati e psicologi, per l’accompagnamento e orientamento alla rete dei servizi socio-sanitari del territorio. "Un progetto importante, che oltre a dare un tetto e un posto dove stare a chi purtroppo non ce l’ha, permette a chi sta attraversando gravi problemi economici e di marginalità sociale di ricostruirsi, passo dopo passo, un nuovo futuro, una nuova vita – aggiunge Gianfreda –. Qui le persone possono trovare ascolto, esperti capaci di orientarli e indirizzarli. È importante anche per le relazioni che si possono instaurare dentro e fuori dal centro e per le competenze che si possono acquisire partecipando a attività e laboratori: tutti elementi fondamentali per reinserirsi nel tessuto sociale cittadino e recuperare la propria autonomia. La comunità è un luogo dove si respira e concretizza la speranza". Il progetto è stato affidato a Rumori Sinistri,in collaborazione con altre associazioni. Per la realizzazione è previsto un contributo di 50.000 euro per il 2023.
Mario Gradara