Mauro Vanni, perché avete ’diffidato’ formalmente Roberto Biagini, tramite avvocato?
"Non parlo di Biagini – attacca il presidente di Confartigianato Imprese Demaniali –. Per me non esiste. No comment. Ci penseranno i tribunali. Non entro in polemica con chi non fa proposte costruttive. Quel signore sembra un odiatore seriale".
Da dove muove la diffida?
"Tra le accuse che ben cinque associazioni regionali muovono, c’è quella di ’potenziali turbative dell’ordine pubblico’, e di ’invitare i cittadini a comportamenti in contrasto con provvedimenti amministrativi’".
Che vuol dire?
"Noi non siamo delinquenti. Nè fuorilegge. Non abbiamo rubato niente a nessuno. Siamo qui in modo legittimo. Noi avvisiamo tutti che chi viene in spiaggia, prende un ombrellone o un lettino, non commetto un illecito o un abuso, tantomeno un reato. Inoltre se anche io ’liberassi’ l’area, si tratterebbe di spiaggia del demanio, nei termini che ogni Comune deciderà di utilizzarla. Non diventerebbe spiaggia libera".
Perché paventate turbative all’ordine pubblico?
"Sono venuti in spiaggia dei provocatori. Qualcuno ci apostrofa come ’abusivi’, dicendo ’andate via’. Sono state alcune situazioni sporadiche, sinora gestibili. Ma non vorremmo che si riproponessero durante l’estate, dando spettacolo magari ai turisti".
Cioè qualcuno è venuto in spiaggia pretendendo di piazzarsi senza pagare sulla sabbia?
"E’ successo. Ma è un’idea sbagliata. Non ci si può piazzare gratis sulla spiaggia in concessione, seppure prorogata. Non può arrivare chicchesia e prendersi quel che vuole".
Come valuta le nuove ordinanze del Consiglio di Stato?
"Una conferma che noi siamo qui legittimamente, finché Governo e Comuni emetteranno provvedimenti".
A proposito, a che punto siamo?
"Sembra sia in arrivo una norma che metta in salvaguardia le concessioni fino a che non si chiude il confronto con l’Unione europea, riguardo al litorale disponibile, cioè la famosa mappatura. Ciò per far sì che i Comuni possano prendere decisioni in maniera serena".
m. g.