Rimini, multata per non aver risposto al censimento Istat

La pensionata spiega: "Mi chiedeva se vivo sola e quante case possiedo, temevo fosse una truffa". Bollettino da 420 euro

Graziella Canzi, 70 anni, bancaria in pensione (foto Migliorini)

Graziella Canzi, 70 anni, bancaria in pensione (foto Migliorini)

Rimini, 6 luglio 2019 - Multa da 420 euro per non aver risposto alle domande del censimento, fatte da una rilevatrice Istat. La stangata ai danni di Graziella Canzi, 70 anni, bancaria in pensione, residente a Rimini. «Ho temuto che si trattasse di una delle tante truffatrici che prendono di mira le persone anziane che vivono da sole – racconta la donna – e così, dopo aver risposto alle prime domande, mi sono rifiutata di andare avanti». Peccato che dopo qualche mese, a fine maggio, Graziella Canzi si sia vista recapitare una lettera raccomandata, da parte dell’Istituto nazionale di statistica, nella quale le veniva notificata una sanzione di ben 419,95 euro. 

«Non mi hanno neppure multata per il minimo – aggiunge la Canzi, che dopo aver ricevuto il salasso si è documentata – cioè 206 euro, mentre la cifra massima ammonta a 2.065! Adesso ho chiesto di poter esporre le mie ragioni al prefetto di Rimini, e ho ottenuto già un appuntamento, anche se mi è già stato fatto capire che al massimo potrò ottenere una pagamento dilazionato». La pensionata ricostruisce la ‘dinamica’ della giornata nella quale la rilevatrice si è presentata a casa sua. «Premetto che abito sola, e anche se sono una persona attiva, naturalmente sto in guardia dai visitatori che si presentano a nome dei più svariati enti, spesso dei truffatori senza scrupoli».

Del resto le stesse forze dell’ordine mettono continuamente in guardia gli anziani e chi abita solo rispetto a chi si presenta alla porta. «Mi sono sentita citofonare – prosegue Graziella Canzi –, ho risposto. Una signora mi ha chiesto di salire per potermi fare qualche domanda. Io senza pensarci troppo le ho risposto con un secco ‘no’». Poi la pensionata, che doveva uscire per delle commissioni, è scesa a piano terra. Dove ha incontrato la rilevatrice. 

«A quel punto mi ha detto: ‘poche domande’. Mi sono quasi rassegnata e ho risposto alle prime domande. Ma quando lei ha iniziato a chiederrmi ‘abita sola? Quanti siete in famiglia? Quante case possiede?’ ho temuto che di trovarmi di fronte a una truffatrice, ho avuto paura è le ho detto basta». La rilevatrice, a quanto riferisce la Canzi, non avrebbe battuto ciglio, né l’avrebbe avvertita di una possibile sanzione, peraltro prevista dalle nuove disposizioni relative ai censimenti dell’Istat. «La doccia fredda a fine magggio – chiosa la pensionata – quando mi è stato recapitato il conto. Una vergogna. Ma dobbbiamo mantenere l’Istat? Che senso ha?».