"Con queste tariffe per luce e gas chiudo il ristorante in inverno"

Ivan Bianchi, titolare del Tin bota: "Da inizio anno abbiamo già speso 19mila euro in più per le utenze. Ai dipendenti ne ho parlato mostrando loro le fatture: se non cambia qualcosa non ci stiamo dentro"

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di Manuel Spadazzi

A dispetto del nome del ristorante, "di fronte a simili bollette non so proprio quest’inverno come terremo botta". Ivan bianchi è il titolare del Tin bota, ristorante pizzeria di Rivazzurra. Il locale "è sempre stato aperto 12 mesi l’anno, anche se è l’estate la stagione in cui lavoriamo di più. Ma quest’anno probabilmente il locale, per la prima volta, resterà chiuso nei mesi invernali".

Colpa delle bollette?

"È aumentato tutto, ma la spesa per luce e gas è quella che ci allarma di più. Abbiamo fatto già i primi conti col nostro commercialista: se continua così, ci conviene chiudere dopo il 31 ottobre e restare fermi qualche mese".

Quanto ha speso per l’energia elettrica negli ultimi mesi?

"Ad agosto quasi 7mila euro, altri 5mila a luglio. Un anno fa avevamo speso circa 2mila euro al mese, in questo periodo. Abbiamo già fatto i conti di quanto è aumentata la spesa per le utenze, da gennaio: abbiamo pagato 19mila euro in più. E’ una follia". Per questo pensa di chiudere il locale?

"È un’ipotesi molto concreta, e per questo motivo ne ho già parlato con i dipendenti, mostrando loro le bollette. Lo faccio anche, soprattutto per loro: io posso anche non guadagnare un euro per qualche mese, ma di questo passo il rischio, considerando i rincari di luce e gas, è non riuscire a pagare per intero gli stipendi del personale nei mesi invernali".

Quanti dipendenti ha nel locale?

"In estate arriviamo a 19, mentre negli altri mesi il personale si riduce della metà e restano al lavoro solo gli annuali. Vedremo come fare, nel caso di una chiusura invernale: qualcuno andrà in cassa integrazione, altri già ci hanno detto che cercheranno un altro lavoro. Io spero di non arrivare a questa decisione, perché abbiamo creato una bella squadra e sono affezionato ai dipendenti. Ma il rischio di doversi fermare da fine ottobre per il caro bollette è concreto, nonostante l’estate sia andata bene".

Avete lavorato di più, rispetto a un anno fa?

"Sì, è stata una buona stagione, fin da giugno. Anche domenica abbiamo fatto 300 coperti. Eppure, conti alla mano, i maggiori incassi non riescono a sopperire all’aumento delle spese. Luce e gas sono le voci più importanti, ma non le uniche. Oggi la farina la paghiamo 2 euro al kg: è il doppio di un anno fa. Così è fatica starci dentro".

Conviene chiudere, insomma.

"Se non cambierà qualcosa, purtroppo sarà una scelta obbligata. Magari faremo qualche fine settimana, riapriremo nei giorni del Sigep e delle fiere. Ma negli altri periodi forse è meglio stare chiusi e pagare soltanto l’affitto, piuttosto che tenere il locale aperto e rimetterci dei soldi".