"Diritti violati", la minoranza ricorre al Tar

Opposizione sulle barricate: "Prorogare le sedute comunali in videoconferenza vuol dire tenere lontani i cittadini dalle istituzioni"

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di Mario Gradara

"Non possono cambiare il regolamento a colpi di maggioranza in totale spregio del consiglio e di chi rappresenta, i riminesi tutti. Prorogare le sedute in videoconferenza anche dopo la fine dello stato d’emergenza, con consiglieri che si collegano dalla spiaggia o dal bar, e non tornare alla presenza fisica, vuol dire tenere lontani i cittadini dalle istituzioni. Siamo pronti a ricorrere al Tar". Così il capogruppo della Lega, Luca De Sio, nella conferenza congiunta con i gruppi consiliari di Fratelli d’italia e Gloria Lisi per Rimini ("assente giustificato" Matteo Angelini, Movimento 3V), spiega il motivo dell’abbandono dell’aula delle opposizioni giovedì sera. "Un atto triste, ma doveroso – aggiunge –. Quanto accaduto giovedì contrasta totalmente con la concertazione su decisioni importanti come quella presa da sola dalla maggioranza, avallata dalla presidente consiliare Giulia Corazzi. Ed è solo l’ultima goccia di una serie di garbate irriverenze nei confronti della minoranza: mancate fissazione della seconda commissione, consiglio senza ordine del giorno e istruttorie parziali delle delibere, mancato rispetto dei tempi nelle risposte alle interrogazioni e interpellanze. E’ chiaro che siamo favorevoli alla partecipazione da remoto per chi ha il Covid. Ma qui si tratta di una allargamento indiscriminato (anche a chi preferisse collegarsi dalla spiaggia) e lasciato pericolosamente alla discrezione della sola presidenza".

Carlo Rufo Spina (FdI) rimarca anche come "nella rossa Bologna" la delibera sulla proroga sia stata discussa nella conferenza dei capigruppo e dalle commissioni, e "prevedeva un termine di scadenza. Niente di ciò a Rimini. Basta consigli comunali in videconferenze fantasma con consiglieri che fanno votare mogli e figli nascosti dalla videata che non riprende tutti. Perché la piattaforma web del Comune non consente di collegare 32 persone. Non si sa chi partecipa, i collegamenti coi dirigenti sono problematici. Sì al collegamento a distanza a chi ha il Covid o problemi di salute, ma per un periodo limitat, non all’infinito. La presidente Corazzi è molto arrogante, rimpiangio Sara Donati. Ora valutiamo se impugnare la delibera al Tar. E sarà doveroso parlare al prefetto del pessimo inizio del nuovo segretario comunale".

"Non sono questioni tecniche – fa eco Gioenzo Renzi, FdI –. Dietro c’è il ridimensionamento del consiglio comunale, ridotto a strumento per le esigenze della maggioranza. Ciò non può passare sotto silenzio. La pandemia è finita. In aula vengono 1-2 persone, magari amici dei consiglieri. I cittadini sono estraniati dal lavoro consiliare. Questa proroga è fatta col machete, un atto unilaterla della presidente sostenuto dalla maggioranza, per tenere lontana la gente e nascondere i suoi problemi politici".

"È un fatto molto grave – affer,a Gloria Lisi –. Siamo portatori di democrazia e quando viene a mancare il sognificato di quella parola di fatto la si umilia. Brunori e Renzi avevamp chiesto il rinvio di una settimana su questa delicatissima delibera, ma non è avvenuto. Abbandonare l’aula è stato un gesto forte, preso non a cuor leggero. Nel mandato precedente quando un assessore tardava nelle risposte scritte, veniva richiamato dalla presidenza. E se non era presente l’assessore di competenza a rispondere un’interrogazione, rispondeva comunque un collega che poi rimandava alla risposta scritta, mentre in un recente episodio è stata la presidente del consiglio, e non gli assessori, a decidere come procedere".