Due papà: "I nostri figli senza carta identità", Rimini si muove per scrivere 'genitore'

L'odissea di Christian De Florio e Carlo Tumino, noti sul web per il blog 'Papà per scelta'. Per l'assessore Bragagni è giusta la dicitura neutra: "Faremo di tutto per soddisfare le istanze delle coppie arcobaleno"

Rimini, 18 novembre 2022 - Fa discutere il caso dei due papà di Rimini, i blogger di 'Papà per sceltà' Christian De Florio e Carlo Tumino, le cui vicende ci parlano di una vera e propria odissea per il riconoscimento dei diritti per le famiglie omogenitoriali; come ad esempio ottenere una carta d'identità per i figli. La coppia, che ha avuto due gemelli negli Stati Uniti, sta riscontrando non poche difficoltà per ottenere la carta d'identità elettronica dei loro gemelli. L'ostacolo burocratico: il decreto Salvini e la spinosa questione della dicitura 'madre' e 'padre' al posto di 'genitore'. Questione calda in questi giorni, dopo la sentenza del tribunale di Roma che ha detto sì a 'genitore' ad un'altra coppia Lgbt.

Problemi con l'anagrafe per una coppia di papà

Christian e Carlo sono di Rimini e sono papà di due gemelli nati grazie alla gestazione per altri, avvenuta negli Stati Uniti. La coppia è unita civilmente e grazie al loro blog hanno trovato una finestra attraverso cui far conoscere la propria vita. Così, i due hanno deciso di raccontare sul blog 'Papà per sceltà'  gioie e dolori della loro condizione di padri omogenitoriali

Come rivendicano sulla propria pagina web: "vogliamo condividere la nostra vita fatta di papodubbi e gnappogioie per normalizzare e positivizzare il concetto di paternità, lontano da svilenti luoghi comuni e polverose convinzioni ideologiche". Tra i vari problemi riscontrati, ce n'è uno che sta facendo particolarmente discutere e che ha convinto l'assessore all'Anagrafe riminese Bragnani a rivedere la questione di 'Genitore 1 e 2'. Infatti, i due papà non riescono ad ottenere il documento d'identità elettronico dei propri figli a causa della dicitura che obbliga l'anagrafe a sottoscrivere 'madre' e 'padre', come previsto dal decreto Salvini.

"Sono anni che ci battiamo per ottenere la carta d'identità elettronica per i nostri due gemelli - raccontano in un'intervista Christian De Florio e Carlo Tumino - Ma un decreto risalente al governo Conte I, voluto dall'allora ministro dell'Interno Salvini, ne rende impossibile il rilascio". Al momento, infatti, i due papà sono ricorsi alle vecchie carte d'identità cartacee. Ma "quella dei nostri figli scadrà entro un anno. A quel punto - si domandano - come dovremmo regolarci?". Ma non si tratta dell'unico ostacolo incontrato dalla coppia arcobaleno. In Italia, infatti, "vige ancora la norma per cui solo il componente della coppia omogenitoriale riconosciuto come genitore biologico può assistere i figli in ospedale o a scuola. L'altro no". In altre parole, il secondo genitore risulta "semplice sconosciuto". I due papà di Rimini sono riusciti ad aggirare questo problema; ma per farlo sono volati dall'altra parte dell'oceano ricorrendo all'unione dei semi, con il metodo della gestazione per altri, per ottenere così "lo status legale di genitori, altrimenti ci saremmo trovati nella disgraziata situazione in cuoi versano migliaia di coppie omogenitoriali italiane, in cui solo uno dei due è padre".

La replica di Rimini: è giusta la dicitura neutra 'genitore' 

Sull'onda di quanto sta accadendo anche a Roma in tema di diritti Lgbt, anche Rimini ha sostenuto che bisogna rimettere in discussione la questione burocratica per le coppie omogenitoriali. Pochi giorni fa, infatti, la sentenza dei giudici romani ha stabilito che per due mamme arcobaleno la dicitura giusta fosse 'genitore', andando contro al decreto attualmente in vigore per quanto concerne l'anagrafica. Così, anche il Comune di Rimini ha rimesso sul tavolo la possibilità di introdurre la dicitura neutra 'genitore' anziché 'padre' e 'madre' sui documenti.

È questa la linea suggerita dalla giunta che vuole individuare una strada burocratica da poter seguire che sia equa ed inclusiva. "Faremo di tutto per soddisfare le giuste istanze di queste coppie arcobaleno", precisa l'assessore all'Anagrafe di Rimini, Francesco Bragagni.  "Già altre coppie a Rimini avevano fatto questa richiesta" continua l'assessore, il quale afferma che il Comuni di Rimini è già al lavoro per questo. Bragnani, però, vuole prima vedere quale azione intende intraprendere il governo. Palazzo Chigi ha infatti espresso l'intenzione di fare verifiche sull'ordinanza dei giudici romani del 9 settembre, perché ritiene che essa "mette a rischio il sistema di identificazione personale".