Emergenza caldo, non dimentichiamoci degli anziani

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C’è chi ha oltre 90 anni e riesce tranquillamente a guidare l’automobile, fare la la spesa da solo e magari uscire la sera per andare al cinema. Purtroppo, quasi sempre, la vecchiaia non è così, basta una visita a uno qualsiasi dei reparti di medicina o geriatria per rendersene conto. La scienza ha fatto passi da gigante in questi anni. Tutti questi progressi ci fanno però dimenticare che l’equilibrio nel quale vivono gli anziani è fragile, basta poco a romperlo per sempre: un femore spezzato, una piccola infezione e quelle che erano persone attive e autosufficienti fino al giorno prima, improvvisamente, si sgretolano sotto il peso degli anni che si manifestano con tutta la loro evidenza. Le famiglie si trovano a affrontare traumi dolorosi e difficili, i medici cercano di aiutare, capire ma non sono onnipotenti e non possono farsi carico di tutto. La vecchiaia, la malattia e la morte fanno parte della quotidianità, anche se la società moderna le ha rimosse. Il problema riguarda tutti, basti pensare che in Italia gli ultrasettantacinquenni aumentano di continuo, e, per fortuna, il loro numero è destinato a crescere. Lo Stato deve fare la sua parte perché sia possibile vivere con più dignità.