Eron, la nuova opera divide Santarcangelo

Ma l'artista difende il suo lavoro: "Non è un manifesto politico"

La nuova opera di Eron (foto Petrangeli)

La nuova opera di Eron (foto Petrangeli)

Santarcangelo (Rimini), 13 settembre 2018 - E' bastato che "Tower to the people" (questo il titolo) prendesse forma, per sollevare le prime polemiche, sui social e non solo. Perché per alcuni santarcangiolesi la nuova opera di Eron, la quarta firmata dall'artista per la città, ricorda tanto il saluto comunista.

Di più: quel pugno alzato al cielo sarebbe un vero e proprio manifesto politico. A Santarcangelo l'anno prossimo si vota per le comunali, e come già il festival del teatro, anche il lavoro di Eron ora è diventato terreno di scontro politico e strumentalizzazioni.

Ma è lo stesso artista, che ha iniziato l'opera la settimana scorsa sulla facciata di una cabina Enel in via Pozzo lungo, a difendere il suo lavoro. “L'opera, un monumento raffigurante un insieme di fiori che formano un pugno alzato al cielo, esprime, con tutta la sua imponenza la forza della delicatezza, la potenza della non violenza, la vittoria della gentilezza, l’amore contro l’odio, l’intensità della poesia, la perfezione dell’armonia, il desiderio di libertà e di pace delle persone. Un’opera poetica, silenziosa e allo stesso tempo dirompente".

La nuova opera di Eron (foto Petrangeli)

Eron ricorda che "nel saluto a pugno chiuso, com’è stato notato, convergono più significati: l’organizzazione di classe, la volontà indomita di resistenza. E' considerato espressione e manifestazione di solidarietà, di forza o di sfida". E ancora: "Alzare la mano chiusa è un naturale gesto di esultanza (o di rabbia) che è antico quanto l’uomo e nel corso del '900 è diventato uno dei simboli più spesso associati ai movimenti per i diritti dei gruppi discriminati, di solidarietà e ribellione".

L'artista ricorda il caso di Tommie Smith, l'atleta nero statunitense che alle Olimpiadi del 1968 a Città del Messico fece il gesto del pugno chiuso alzato sul cielo sul podio. "Ma Smith ha scritto nella sua biografia che intendeva quel gesto solo come un saluto dei diritti umani”, conclude Eron.

Anche l'amministrazione comunale difende l'opera. "Eron è sempre stato libero di esprimere la propria creatività scegliendo in autonomia i contenuti delle sue opere. In questo caso prima di esprimere giudizi sarebbe giusto attendere almeno che l’opera sia finita, e dunque comprensibile nell'interezza del suo significato. Questo se non altro per rispetto nei confronti di Eron, un artista di fama internazionale".