"Fare il pieno di gasolio quest’anno costerà 228 euro in più ai riminesi"

Federconsumatori: stangata per le auto diesel, per quelle a benzina la spesa salirà in media di 96 euro. In campo la task force delle Fiamme gialle, diversi distributori sulla ’lista nera’ per i prezzi sospetti

"Fare il pieno di gasolio quest’anno  costerà 228 euro in più ai riminesi"

"Fare il pieno di gasolio quest’anno costerà 228 euro in più ai riminesi"

La mazzata dei rincari sui carburanti arrivata con il termine del taglio sulle accise il 31 dicembre, per Federconsumatori farà spendere a ogni riminese centinaia di euro in più. Prezzi attuai alla mano, quest’anno spenderà (in media) 228 euro in più chi ha un’auto diesel, 96 euro in più chi ha una vettura a benzina. Non bastavano i 3mila euro in più che una famiglia media (composta da persone) ha dovuto sborsare nel 2022 per l’aumento dell’inflazione. "Dopo alcuni mesi in cui l’inflazione nella nostra provincia si era attestata in una forbice tra l’11 e il 12% – spiega Graziano Urbinati per Federconsumatori – ora rischiamo che torni a correre per effetto dei rincari dei carburanti. Il pericolo è che questo fenomeno diventi irreversibile portando a prezzi che si stabilizzano su questi aumenti". Sui carburanti la guerra continua. I benzinai hanno annunciato lo sciopero sentendosi colpiti dall’azione del governo con i controlli a raffica, mentre Federcosumatori plaude ai controlli e parla di "speculazioni in atto da tempo, in forma più o meno acuta, come da mesi denunciamo", invocando la costituzione di appositi osservatori territoriali per i monitoraggio e il contrasto del fenomeno. "Il ripristino delle accise non fa che peggiorare una situazione già insostenibile". Secondo l’associazione lo sconto va ripristinato, ma servirebbe anche una riforma strutturale della tassazione. Con o senza accise, i conti per Federconsumatori non tornano. "Secondo i dati a nostra disposizione la benzina si attesta a 1,82 euro al litro, mentre i diesel a 1,877". Ma in autostrada questi numeri esplodono arrivando anche a 2,30 euro per il diesel. "Questi sono prezzi al di sopra del livello su cui dovrebbero attestarsi, al di là dell’applicazione piena dell’accisa, specie se si comparano ai prezzi praticati in passato con condizioni simili sia a quelle dell’andamento delle quotazioni dei prodotti petroliferi, sia del cambio euro dollaro". Fatte le dovute comparazioni, "la benzina – conclude Urbinati – dovrebbe costare almeno 8 centesimi in meno al litro, mentre il diesel ben 19 centesimi in meno". Per colpire il fenomeno "servono provvedimenti urgenti per calmierare i prezzi, non bastano i controlli a tappeto, pur necessari".

Controlli che a Rimini la Guardia di finanza ha già intensificato da giorni. E le Fiamme gialle metteranno in campo, tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima, una vera e propria task force, anche per far fronte alle tante segnalazioni che arrivano ogni giorno. Sono diverse, nel Riminese, le stazioni di servizio sulla ’lista nera’ per le segnalazioni arrivate (con tanto di foto) ai finanzieri. I quali, oltre a vigilare sulla corretta esposizione dei prezzi e sulla tempestiva comunicazione di questi al ministero, verificano se c’è stato un ingiustificato aumento dei prezzi ai clienti da parte dei distributori, rispetto a quanto questi hanno pagato ai fornitori di carburante. È l’ipotesi di aggiotaggio sollevata dal Codacons con gli esposti presentati nelle Procure di tutta Italia, Rimini compresa. Per ora non ci sono state multe.

Andrea Oliva

Manuel Spadazzi