Fiamme gialle in campo contro i ‘furbetti’ della benzina

La Guardia di finanza è al lavoro per monitorare il rispetto degli obblighi di trasparenza e informazione dei distributori di carburante

Fiamme gialle in campo contro i ‘furbetti’ della benzina

Fiamme gialle in campo contro i ‘furbetti’ della benzina

Caro-benzina: anche in provincia di Rimini la Guardia di Finanza scende in campo per vigilare sul rispetto degli obblighi di trasparenza e di informazione da parte dei distributori ed evitare così spiacevoli sorprese agli automobilisti che devono fare il pieno. Lo stop al taglio delle accise e i conseguenti rincari di verde e diesel hanno risvegliato da un lato all’altro della Penisola la preoccupazione di tutti quei cittadini abituati a spostarsi su quattro ruote. I riminesi, da questo punto di vista, non fanno eccezione. Non è un caso che, con l’arrivo del nuovo anno, il Codacons abbia deciso di presentare un esposto in tutte le Procure d’Italia, inclusa quella riminese, per verificare le motivazioni degli aumenti alla pompa e scongiurare possibili fenomeni di aggiotaggio o speculazione.

Già da tempo, in realtà, le Fiamme Gialle effettuano controlli di routine sulle stazioni di rifornimento. Controlli che, nell’ultimo periodo, sono stati intensificati ulteriormente. Non poteva essere altrimenti, trattandosi di un tema caldo che tocca da vicino le tasche dei cittadini. Per il momento, per quanto riguarda il Riminese, tutti gli accertamenti hanno avuto esito negativo, ma le verifiche proseguiranno coinvolgendo tutta la provincia. I finanzieri si stanno focalizzando soprattutto sulle disposizioni che i gestori degli impianti sono tenuti ad osservare: corretta esposizione dei prezzi, posizionamento della cartellonistica, illustrazione di tutti i tipi di carburante venduti, obbligo di comunicazione periodica per via telematica dei prezzi al Ministero competente. Il rischio è che una comunicazione ingannevole possa indurre in errore l’automobilista di turno. I controlli non coinvolgono soltanto le stazioni di rifornimento, ma anche i camion e le autocisterne adibite al trasporto del carburante, al fine di accertare il possesso delle autorizzazioni necessarie. "La benzina in modalità self ha già superato quota 1,8 al litro, mentre il gasolio in modalità servito ha sfondato la soglia dei 2 euro al litro – aveva spiegato il presidente del Condacons, Carlo Rienzi, parlando delle motazioni che hanno spinto l’associazione a presentare un esposto – tutto ciò mentre le quotazioni internazionali del petrolio sono in ribasso e non giustificano in alcun modo l’andamento dei prezzi alla pompa, al netto del rialzo delle accise". Da qui la decisione di presentare un "esposto alle procure della Repubblica di tutta Italia e alla Guardia di Finanza chiedendo di aprire un’indagine per la possibile fattispecie di aggiotaggio e di sequestrare le bolle di acquisto dei carburanti direttamente presso le società petrolifere, per verificare le motivazioni di tali aumenti alla pompa".