Fidanzati aggrediti a Rimini: calci e pugni da una baby gang

Due quindicenni riminesi pestati a sangue da un gruppo di coetanei nel borgo San Giuliano: entrambi sono finiti in Pronto soccorso. La Squadra mobile della polizia a caccia del branco

Sull’aggressione indaga la Polizia (foto di repertorio)

Sull’aggressione indaga la Polizia (foto di repertorio)

San Giuliani (Rimini), 9 luglio 2022 - Li hanno aggrediti senza motivo. Con una ferocia e una violenza inaudita. Spintoni, pugni, calci. Fino a farli sanguinare. Pomeriggio da incubo per una coppia di fidanzatini riminesi, entrambi quindicenni, che giovedì scorso stavano passeggiando tranquillmente nel borgo San Giuliano, tra via Marecchia e il ponte di Tiberio.

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Stando al loro racconto, sarebbero stati presi di mira da un branco composto da una decina di ragazzi e ragazze, all’apparenza minorenni e di origini straniere, forse nordafricani. A mettere fine al pestaggio sono stati alcuni passanti, che hanno poi diviso i quindicenni dai loro assalitori, chiamando l’ambulanza. La coppia è stata trasportata al Pronto soccorso. Il ragazzo, che sarebbe stato raggiunto da svariati colpi tra cui un cazzotto che gli ha provocato una deviazione del setto nasale, è stato dimesso con una progonosi di 12 giorni. Sette, invece, i giorni di prognosi per la sua fidanzata, finita a terra sotto una scarica di calci e pugni. E ieri pomeriggio lei si è presentata in Questura per esporre la sua versione dei fatti. Del caso si sta occupando la Squadra mobile della polizia di Rimini, già al lavoro per ricostruire la vicenda.

Il luogo in cui si sarebbe consumato il pestaggio si trova sotto l’occhio di una telecamera di sorveglianza: i filmati potrebbero dunque aiutare gli inquirenti a identificare gli autori dell’aggressione. Al vaglio dei poliziotti, naturalmente, anche il racconto delle due vittime. Tutto si sarebbe svolto nel giro di una manciata di minuti, tra le 18.15 e le 18.30. La coppia sta camminando per i fatti suoi nella zona del ponte di Tiberio. A un tratto, sulla loro strada, ecco comparire il banco. Dagli stranieri partono subito le prime provocazioni. "Stai attento, altrimenti ti portiamo via la fidanzata", dicono al 15enne. Dal gruppetto, a un certo punto, si stacca una ragazza. E’ una nordafricana, alta quasi un metro e 80: così la descrivono i testimoni. Senza dire una parola, si avventa come una belva sulla quindicenne. L’afferra per i capelli e la scaraventa a terra, poi infierisce con pugni e calci che la raggiungono al volto e allo stomaco. Il fidanzato si mette in mezzo tentando di salvarla, ma si ritrova addosso la banda al completo. Contro di lui, e contro la ragazzina ancora mezza tramortita a terra, si scatena una tempesta di colpi. A incassarne di più è proprio il quindicenne, che si frappone tra la fidanzata e la scarica di botte. Nemmeno l’intervento di alcuni passanti riesce a placare la furia del branco, che continua a tartassare i fidanzatini. Alla fine però anche loro sono costretti a battere in ritirata. Si allontanano di corsa, facendo perdere le loro tracce. Le forze dell’ordine, però, li stanno già cercando.