Riccione, tre fratelli denunciano i buttafuori: "Picchiati durante la serata in disco"

L’episodio sarebbe avvenuto al Pascià di Riccione. La difesa del locale: "Non c’è stato alcun pestaggio. Il personale ha agito nel rispetto dei protocolli dopo il danneggiamento di una porta"

L’episodio sarebbe avvenuto verso le 3 di notte all’interno della disco Pascià di Riccione

L’episodio sarebbe avvenuto verso le 3 di notte all’interno della disco Pascià di Riccione

Rimini, 23 luglio 2022 - Da una parte il racconto di una famiglia di turisti stranieri in vacanza a Riccione, che mercoledì ha bussato alla porta dei carabinieri per denunciare le lesioni (per un totale di 17 giorni di prognosi) subite dai tre figli (rispettivamente di 23, 18 e 17 anni) dopo essere stati fermati dal personale di sicurezza della discoteca Pascià. Dall’altra c’è la versione dei gestori, che si difendono smentendo categoricamente "l’ipotesi del pestaggio" e precisando che "si è trattato di un intervento che il nostro personale ha svolto nel rispetto dei protocolli, resosi necessario a seguito di un danneggiamento avvenuto nel locale". La vicenda al momento è oggetto di approfondimenti da parte dei militari dell’Arma.

Ad avere la peggio, nel parapiglia andato in scena nella notte tra martedì e mercoledì, è stato il figlio 23enne della famiglia di turisti, dimesso dal pronto soccorso con una prognosi di sette giorni (cinque a testa i giorni per la figlia 18enne e per il figlio minorenne). I fatti sarebbero avvenuti verso le 3: il ragazzo stava cercando l’uscita dalla disco, quando si sarebbe ritrovato ad entrare per sbaglio nella cucina del Pascià. A quel punto, stando alla denuncia da lui formalizzata, sarebbe stato bloccato da un addetto alla sicurezza. "Non ti muovere" gli avrebbe detto. In seguito, sempre secondo il suo racconto, sono accorsi altri due buttafuori, che lo avrebbero afferrato e trascinato "in uno sgabuzzino": qui stando alla sua testimonianza, avrebbero iniziato a "picchiarlo" con "pugni e schiaffi senza motivo".

A quel punto il giovane ha riferito di essere stato portato con la forza fuori dal locale, e anche qui di essere stato raggiunto da altri calci e pugni, prima di riuscire a divincolarsi e fuggire, scavalcando una recinzione. Verso le 5 sarebbe tornato al Pascià insieme ai genitori: poco dopo è intervenuta anche una pattuglia dei carabinieri. La sorella 18enne ha confermato la sua versione, aggiungendo di essere stata "bloccata con la forza per le braccia" da una donna addetta alla sicurezza che in un secondo momento, all’esterno del locale, l’avrebbe anche colpita con un "pugno sulla guancia sinistra". La ricostruzione fornita ai carabinieri della viene però smentita dal gestore del Pascià, Hani Tageldin. "Verso le 3 di notte uno degli addetti alla sicurezzasi è recato in cucina, scoprendo che la porta di vetro era stata sfondata a calci. All’interno c’erano due ragazze e un ragazzo. Il personale ha chiesto spiegazioni e di mostrare i documenti, ma la reazione dei giovani è stata incontrollata. Una donna, che lavora nel locale come addetta alla security e che è stata la prima ad intervenire, è stata anche raggiunta da schiaffi al volto. Vista la situazione tesa, come previsto dai protocolli, i giovani sono stati accompagnati verso l’uscita. Ci tengo a sottolineare che nessuno tra i membri del nostro staff ha fatto ricorso in alcun modo alla violenza né sono stati commessi eccessi. Siamo pronti a chiarire la nostra posizione con le forze dell’ordine nel segno della totale trasparenza".