Rimini, è morto l’ingegner Giorgio Rosa

Si è spento a 92 anni il padre della celebre 'Isola delle rose'

Giorgio Rosa

Giorgio Rosa

Rimini, 3 marzo 2017 - Il sogno di un’isola lontana dalla pazza folla dove rifugiarsi Giorgio Rosa è riuscito a trasformarlo in realtà. E, ancora con il forte ricordo di quell’avventura, si è spento ieri mattina a 92 anni l’ingegnere bolognese, noto per avere fondato lo stato indipendente dell’isola delle Rose. Una piattaforma costruita al largo di Rimini, in acque internazionali.

I funerali saranno celebrati al cimitero della Certosa di Bologna domani, alle 10.30.

Il legame con Rimini non si è mai interrotto in questi anni, anche grazie al libro e al film documentario 'Isola delle rose, la libertà fa paura', curato dal giornalista Giuseppe Musilli e dai registi riminesi di Cinematica, un progetto pubblicato nel 2010 dalla casa editrice Nda press. L’avventura di Rosa ha ispirato anche un romanzo di Walter Veltroni e un libro per ragazzi, uscito proprio ieri nelle librerie.

Con uno sguardo rivolto all’orizzonte e con in mano un’idea di libertà Giorgio Rosa crede di poter realizzare quello che tutti immaginano impossibile. Calcoli e leggi alla mano, l’ingegnere dà inizio ai lavori. Sono gli anni Sessanta e Rimini è la meta del turismo internazionale. Giorgio Rosa è al timone di quest’avventura. Più volte raccontò di venire in città appena poteva, «non si riusciva sempre a lavorare, a volte le burrasche lo impedivano». A undici chilometri e mezzo dalla costa, un pezzo alla volta l’isola prende forma e anche marinai e operai iniziano a credere al sogno.

La piattaforma affiora dalle acque del mare nel 1967 e lo stato indipendente viene proclamato il 1° maggio 1968. Il caso balza sui giornali d’Italia e di mezza Europa, richiamando l’attenzione delle televisioni. Lo stato, grande venti metri per venti, ha una lingua, l’esperanto, un governo composto da sei amici dell’ingegnere, un ambasciatore, una moneta ufficiale e i suoi francobolli.

Curiosi e turisti non perdono l’occasione per avvicinarsi e scoprire qualcosa in più di quello che si narra a riva. Il sogno ha vita breve, il 25 giugno del ‘68 le forze di polizia la occupano e a febbraio viene fatta brillare con due tonnellate di esplosivo. Il mare inghiotte un’idea di libertà, ma Rosa resta innamorato del sogno. Una decina di anni fa è l’ospite d’onore alla corte degli Agostiniani di Rimini per vedere la proiezione del film documentario. E’ in prima fila, sempre con lo stesso entusiasmo e con la voglia di raccontare la sua isola.